L'ex ministro Fornero ad Affaritaliani: "Ok in pensione prima se ci sono le risorse"
A giugno arriva la riforma della previdenza targata Boeri. Il presidente dell'Inps ha confermato che sta lavorando al pacchetto di norme che dovrebbero anche prevedere l'introduzione di maggiore flessibilità in uscita nel mercato del lavoro con effetti sull'assegno pensionistico. Boeri ha giustificato il disco verde dell'Ente al ritiro dal lavoro prima delle soglie previste dalla riforma Fornero con il fatto che nella crisi si è assistito all'aumento della disoccupazione giovanile e all'incremento dell'occupazione over 55 e quindi una maggiore flessibilità favorirebbe un ricambio generazionale.
"Per la prima volta è accaduto il fenomeno tutto italiano di avere più disoccupazione giovanile contemporaneamente a più occupazione tra gli over 55. Si è prodotto un conflitto generazionale che si può attenuare consentendo di lasciare il lavoro prima dell'età della pensione di vecchiaia. Ovviamente con effetti sull'assegno pensionistico: prima esci, meno prendi". Il ministro del Welfare Giuliano Poletti ha aperto al cambiamento delle regole sulla pensione, modifica che trova ampio consenso all'interno del Pd, anche con la minoranza Dem.
Ma cosa ne pensa la madre della riforma che sul finire del 2011 ha innalzato l'età pensionabile e che fa del sistema italiano uno dei più sostenibili d'Europa, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione? "Sono sempre stata a favore della flessibilità in uscita", spiega ad Affaritaliani.it Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. "Se ci sono le risorse per finanziarle, credo sia un elemento importante da inserire", aggiunge l'economista piemontese. La Fornero si dice anche d'accordo sull'imposizione del contributo di solidarietà a danno delle pensioni d'oro e del cumulo degli assegni previdenziali. "Ho cercato di farlo, l'anno bocciato al tempo, ma credo sia una cosa doverosa da introdurre, per utilizzare in maniera produttiva le risorse che si generano".