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Economia
Pensioni, Ape social: decreto fermo. E Ape volontaria... RIFORMA PENSIONI NEWS

PENSIONI, APE SOCIAL E VOLONTARIA IN STALLO. RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni, Ape in stallo. L’anticipo pensionistico, secondo la legge, doveva partire il primo maggio, ma il governo è in ritardo. I nodi sono tanti. Ape social o agevolata, a carico dello Stato, ferma visto che il necessario dpcm (decreto della presidenza del consiglio) fermo ai rilievi del Consiglio di Stato. E l’Ape volontaria è ancora più indietro.


PENSIONI, APE. DOMANDE PROROGATE FORSE A LUGLIO


Le domande per l'Ape? Ora non si possono presentare e il governo pensa di far slittare i termini a luglio Il regolamento applicativo dell’Ape, un dpcm (decreto della presidenza del consiglio dei ministri), è stato inviato dal governo al Consiglio di Stato il 19 aprile. Con il dpcm è fermo e il primo maggio alle spalle le domande non si possono presentare. Il governo pensa di prorogare al 15 o 31 luglio anziché al 30 giugno.


PENSIONI APE: LA GRADUATORIA DELL'INPS


Ma se il regolamento non sarà sbloccato subito si rischia il caos. L’Inps dovrebbe stilare entro il 30 settembre la prima graduatoria degli aventi diritto in rapporto ai 300 milioni disponibili.


Pensioni: Barbagallo, governo si sbrighi su Ape sociale

"Il governo deve sbrigarsi con i decreti attuativi dell'Ape sociale, stiamo perdendo tempo e non capisco perche', la burocrazia continua ad imperare nel nostro Paese": ad affermarlo e' il segretario generale di Uil Carmelo Barbagallo oggi a Perugia per la conferenza di organizzazione di Uil Umbria. Oltre alla questione dell'Ape sociale, ovvero dell'anticipo pensionistico senza costi per il lavoratore in condizioni di disagio, Barbagallo sottolinea che "bisogna riaprire la discussione sugli ammortizzatori sociali per una ulteriore riforma". "E' successo quello che temevamo - ha spiegato - ossia che gli over 50 disoccupati stanno aumentando e perdere il lavoro a 50 anni e' un problema perche' si e' troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchio per lavorare". Per il segretario della Uil "questo non va bene" e pertanto "bisogna cambiare gli ammortizzatori sociali". "Quando c'era piu' occupazione - ha aggiunto - avevamo ammortizzatori e mobilita' che accompagnavano il lavoratore fino alla pensione; adesso che c'e' meno lavoro e meno occupazione abbiamo ammortizzatori mirati a poco tempo e a poche risorse. Bisogna ridiscutere - ha ribadito Barbagallo - e lo abbiamo chiesto al governo gia' dallo scorso anno quando abbiamo fatto il primo step per far andare in pensione prima coloro che hanno lavori usuranti".

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