Petrolieri vs governo Renzi: "Le riforme bloccano gli investimenti"
"l veri problemi dello sviluppo energetico in Italia non sono quelli che il Presidente del Consiglio Renzi chiama 'quattro comitatini'. Il problema è il poco potere che si dà alle Regioni, Provincie e Comuni e, la Riforma del Titolo V della Costituzione sta contibuendo a diminuire sempre più": queste le parole del Presidente della FederPetroli Italia - Michele Marsiglia.
"I diversi progetti del nostro indotto, parlo di piattaforme, pozzi, oleodotti o altre semplici modifiche strutturali ad un cantiere, sono bloccati - continua Marsiglia - non per chissà quale problematica ambientale, ma perché le amministrazioni locali non vengono rispettate e coinvolte, non hanno voce in capitolo. Il Governo Renzi con la Riforma Costituzionale vuole attribuire al Governo centrale più autonomia: nel nostro settore, se così sarà, assisteremo al blocco di gran parte dei nostri progetti, avremo problemi anche per un semplice impianto di carburante e poi veramente potrà chiamarsi PIANO BLOCCA ITALIA".
"Il problema dello sblocco minerario o meglio energetico interno sta a monte, non esiste una strategia energetica. Il Ministero dello Sviluppo Economico rilascia una licenza/concessione e poi sul territorio si viene abbandonati e ci troviamo che un pozzo finito è fermo da dodici anni. E' da qui che bisogna iniziare, i Dicasteri competenti devono curare l'iter sino a piena funzionalità, ma questo non succede e vengono incolpati i Comitati cittadini e gli ambientalisti. I comitati cittadini, le forme di protesta e quanto altro esiste vanno ascoltati in una politica di dialogo. Non possiamo dire ad un Comune di 1.000 abitanti: vengo lì, faccio un pozzo e me ne vado. In Italia esistono piccole società petrolifere (Indipendent Oil Companies) di cui non si conoscono i nomi perchè non hanno rete carburanti, non sono pubblicizzate e non sono tra le major di bandiera, ma hanno investito milioni e milioni per lo sfruttamento delle risorse nel nostro Paese e stanno subendo grosse perdite economiche ed occupazionali per una burocrazia che è inverosimile e, questo non dipende da 'quattro comitatini'. Bisogna conferire più potere alle amministrazioni locali e coinvolgerle".
Continua Marsiglia: "Bisogna rendersi conto delle banalità che vengono dette negli ultimi tempi: vogliamo le piattaforme per estrarre gas e petrolio e dall'altra parte si vogliono chiudere le raffinerie. Ci lamentiamo che gli impianti di carburante chiudono, non offrono servizi e la benzina è alle stelle. Solo contraddizioni, basta con le prese in giro. Avanti con un ridefinizione di una nuova e mirata Politica Energetica Nazionale e basta con dichirazioni prive di senso."
La vergogna che ha espresso il Presidente del Consiglio nell'intervista al Corriere della Sera nell'interloquire in materia energetica con l'Europa non è per colpa dei pochi comitati cittadini, è perchè in Italia non abbiamo una legge e un iter autorizzativo corretto ed efficente in materia energetica", conclude il Presidente Marsiglia.