Petrolio, Descalzi (Eni): i grandi produttori cooperino per la stabilità del mercato
L'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, richiama l'esigenza di cooperazione tra i grandi produttori mondiali dell'oil&gas, l'Opec, gli Stati Uniti e la Russia, per evitare il ripetersi di movimenti "destabilizzanti" dei prezzi come accaduto recentemente con il collasso delle quotazioni del petrolio. "Abbiamo bisogno di stabilita' per la nostra industria, e la stabilita' significa avere un orientamento", afferma in un'intervista al Financial Times, riferendosi agli enormi volumi produttivi dagli Usa, dalla Russia e dall'Opec.
"Abbiamo bisogno di cooperazione tra tutti i produttori per stabilizzare il mercato", aggiunge. Descalzi dice di attendersi un recupero delle quotazioni del petrolio fino a raggiungere nel prossimo anno i 70 dollari al barile, dopo la caduta di quasi il 50% che si e' verificata a partire dalla scorsa estate. Una diminuzione nella produzione americana di shale, il miglioramento della domanda e la riduzione delle spese nei progetti porteranno al recupero dei prezzi.
L'ad di Eni afferma che e' ormai chiaro che l'Opec, guidato dall'Arabia Saudita, non intende piu' - o non e' piu' nella posizione - di operare come lo swing producer mondiale. Dopo la decisione di novembre di non tagliare la produzione a fronte del surplus delle forniture statunitensi e della debolezza superiore alle attese della domanda cinese, il mercato, vulnerabile alle piu' forti oscillazioni in ragione della crescita dei contratti future e degli altri derivati finanziari, manca della sua forza di stabilizzazione.
Descalzi non suggerisce esplicitamente una cooperazione formale sulla produzione tra l'Opec e gli altri Paesi produttori ma dice che un orientamento al mercato e' essenziale per incoraggiare gli investimenti da parte dell'industria e per evitare nel futuro forti rialzi dei prezzi.
Intanto Eni ha raggiunto nel deserto occidentale egiziano il livello record di produzione di 70 mila barili di olio al giorno, raddoppiando in soli tre anni il livello produttivo nell'area. L'importante risultato deriva principalmente dalla concessione di Melehia, situata 290 chilometri a ovest di Alessandria d'Egitto. A Melehia la produzione di Eni ha raggiunto i 54 mila barili di olio al giorno in seguito ai successi esplorativi raggiunti nei temi geologici profondi, di eta' cretacica e giurassica, dove la societa' sta svolgendo un'intensa attivita' di esplorazione, delineazione delle scoperte (appraisal), sviluppo e ottimizzazione della produzione. La parte restante della produzione nell'area deriva da altre tre licenze di sviluppo (Ras Qattara, Raml and West Razzak). A gennaio di quest'anno Eni ha firmato un nuovo Concession Agreement per operare nel blocco Southwest Melehia, dove entro l'anno in corso avviera' l'attivita' esplorativa sui medesimi temi geologici profondi. Eni considera questa concessione come elemento chiave per la sostenibilita' della crescita futura della propria produzione nel deserto occidentale egiziano. Eni, attraverso la controllata International Egyptian Oil Company (IEOC), detiene il 76% nella concessione di Melehia. L'altro partner e' Lukoil con il 24%. Agiba, societa' operatrice detenuta da IEOC (50%) ed EGPC (50%), e' l'operatore della concessione. Eni e' presente in Egitto dal 1954 dove opera attraverso IEOC ed e' il principale produttore con una produzione equity nel 2014 pari a circa 210 mila barili di olio equivalente al giorno.