Bruxelles all'Italia: "Sì alla flessibilità ma rispettate gli impegni sul deficit"
"L'imperativo categorico per l'oggi è uscire dalla recessione. Lo stiamo facendo, con incertezze e timidezze su cui occorre agire". Lo ha detto il direttore generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi, durante un intervento all'Universita' di Udine. "Il primo trimestre del 2015 dovrebbe far segnare, dopo tre anni e mezzo di caduta pressochè ininterrotta, un piccolo aumento del Pil", ha ricordato Rossi. Secondo le proiezioni della generalità dei centri di analisi, inclusa la Banca d'Italia, "si tratterebbe del primo di una serie di rialzi trimestrali che proseguirebbero fino a tutto l'anno prossimo.
Rialzi piccoli quanto il primo, però; dunque tali solo da far ricuperare in due anni il terreno perduto dalla fine del 2012, non anche quello, ben più esteso, perso nei cinque anni precedenti". "I danni inferti alla nostra economia dalla doppia recessione degli ultimi anni sono stati maggiori di quelli subiti da altre", ha sottolineato Rossi, ricordando che oggi in Germania il livello della produzione nazionale e' piu' alto di 5 punti rispetto a quello del 2007, in Francia di 2; in Spagna e' piu' basso di 5, in Italia di 9. "Spiega i divari il fatto che l'Italia e' entrata nel tunnel recessivo con un tessuto economico-sociale indebolito dalle inerzie degli anni precedenti. Questo e' il problema di fondo. Tuttavia, anche solo per intravedere soluzioni a quel problema occorre prima uscire dal tunnel".
Intanto, buone notizie da Bruxelles: la Commissione europea "riconosce al governo italiano una vera volontà di riformare l'economia" ha detto il responsabile per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici in un incontro con la stampa. "Ho incontrato il ministro Pier Carlo Padoan e siamo in contatto permanente. Sosteniamo questo lavoro". Tale spinta, ha aggiunto, "è essenziale per rilanciare la competitivita' dell'economia italiana per uscire dalle difficolta' e rilanciare gli investimenti", e gli sforzi devono essere "perseguiti e intensificati: resta molto da fare, assicurando la reale attuazione delle riforme".
La Commissione sarà particolarmente attenta che "i cittadini ne vedano i benefici". La correzione del deficit italiano nel 2015 deve essere pari allo 0,25% e non più allo 0,5%. E' l'effetto, ha sottolineato Moscovici, della nuova interpretazione delle norme del patto di stabilità e crescita in seguito alla comunicazione sulla flessibilità della scorsa settimana. "Ha applicazione immediata - ha precisato Moscovici - e la valutazione che la Commissione farà all'inizio di marzo del programma di bilancio 2015 ne terrà conto. L'Italia beneficera' di tutte e tre le clausole della comunicazione" ovvero quella sulle riforme strutturali, quella sugli investimenti e quella sul ciclo economico.