Pirelli, Tronchetti: "Nessun impatto sull'occupazione". E la Borsa crede alla contro-Opa
"L'accordo con i cinesi non avra' alcun impatto sull'occupazione anzi l'opportunita' di un partner come ChemChina consentira' alla societa' di diventare piu' grande e di avere una penetrazione ancora piu' efficace sui mercati asiatici". Lo afferma il presidente del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, in un messaggio ai dipendenti in merito all'accordo siglato ieri.
"Le nostre fabbriche e piu' in generale l'occupazione - continua - non potranno che beneficiare, in prospettiva, dell'ingresso del nuovo azionista. I partner cinesi ci apprezzano per la nostra capacita' di produrre pneumatici di altissima qualita' e per i nostri stabilimenti all'avanguardia in tutto il mondo. Questi sono i nostri punti di forza sui quali continueremo ad investire perche' ci permettono di avere la leadership del segmento prestige e di essere tra i principali produttori nel segmento premium".
"Il socio cinese non ha nessuna volonta', come dimostrano sia gli accordi sia le clausole statutarie, di interferire sulla gestione operativa del gruppo - scrive ancora Tronchetti - la sede operativa e la Ricerca rimarranno in Italia. Le tecnologie non potranno essere cedute a terzi. Per cambiare queste regole ci vuole il voto del 90% dell'assemblea degli azionisti. Tutte le proposte sulla gestione sulle strategie e sulle scelte dei manager del gruppo potranno essere fatte solo dal Ceo di Pirelli. Il consiglio, per respingerle, dovra' dimostrare che quanto proposto non e' nell'interesse di Pirelli".
Secondo Tronchetti "l'ingresso di un nuovo socio rilevante nel capitale di Pirelli e' un'ulteriore tappa nel percorso di rafforzamento internazionale della societa'. ChemChina ci consentira' di portare avanti con maggiore vigore la nostra strategia di crescita". "Presupposto dell'accordo, fortemente condiviso dagli stessi partner cinesi, e' il riconoscimento, quali principali asset dell'azienda, del valore delle nostre persone e delle nostre tecnologie. Gli accordi negoziati ci garantiscono la piena autonomia gestionale, assicurano la continuita' dell'attuale management e mantengono la nostra sede aziendale e le nostre tecnologie in Italia. La partnership siglata permettera' da subito di raddoppiare i volumi nel settore Industrial attraverso l'integrazione con alcuni asset di ChemChina, che daranno vita a uno dei principali operatori mondiali del settore, assicurando pertanto a tale business e a tutti coloro che ci lavorano una posizione fortemente competitiva nel comparto. Nel contempo, anche grazie alle opportunita' derivanti da questo accordo, aumentera' il valore del nostro business Consumer. Sara' un percorso di crescita che richiedera' tempo, ma nel quale credo fortemente e sul quale mi impegnero' come manager e come azionista".
Per la Borsa però l'affare non è del tutto chiuso. A Piazza Affari infatti il titolo della Bicocca sale ancora, rinnova i massimi storici e si conferma sopra i livelli dell'Opa - 15 euro - che sara' lanciata una volta perfezionato l'ingresso del gruppo cinese ChemChina nel capitale. Il titolo ha chiuso la seduta in rialzo dell'1,77% a 15,50 euro, dopo avere toccato un prezzo massimo di 15,76 euro. Molto sostenuti gli scambi, con quasi 21 milioni di azioni passate di mano rispetto a una media giornaliera di circa 4 milioni; in giornata e' stato scambiato il 4,4% del capitale sociale di Pirelli.
Stando a questi movimenti il mercato conferma l'orientamento a chiedere un premio maggiore per aderire all'offerta e consentire il delisting delle Pirelli. Va considerato d'altro canto che il prezzo attuale di Borsa incorpora anche un dividendo (0,32 lo scorso anno sulle ordinarie e 0,39 sulle risparmio) che sarà staccato prima dell'offerta pubblica: di conseguenza, ragiona un operatore, è come se l'offerta fosse lanciata a 15,32 sulle ordinarie e a 15,39 sulle risparmio. "Il prezzo d'offerta sembra basso perche' ci saranno sinergie - e' il commento a caldo che arriva da una sala operativa milanese - La parte premium, una volta scorporati i camion, dovrebbe trattare a premio sul settore". "A questi prezzi l'orientamento e' non consegnare in opa" aggiunge un altro trader.
Dopo la conferma della partnership tra Camfin e ChemChina, il titolo Pirelli e' stato oggetto di una serie di report degli analisti. Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo da 12 euro a 15,5 euro, con raccomandazione 'hold'; Credit Suisse ha assegnato invece al titolo il giudizio 'outperform' con target price di 15,30 euro.