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Economia
Pmi italiane contro l'allarme clima

Le aziende italiane fanno poca ricerca. Al di là dei dati statistici, questo assunto pare consolidato nell'immaginario collettivo. In realtà, perlomeno, nell'innovazione di prodotto, molte nostre Pmi sono costantemente impegnate nel trovare nuove soluzioni. Un esempio particolarmente attuale è quello della Arrigoni spa, società di Uggiate Trevano, nel profondo Comasco, con stabilimenti produttivi a Putignate, in provincia di Bari. L'azienda, tipico esempio di realtà famigliare, nata nel 1936, guidata oggi da Paolo Arrigoni, è infatti all'avanguardia nella battaglia condotta del settore agricolo contro i disastri dovuti ai cambiamenti climatici. Un tema particolarmente sentito in questi mesi anche in Italia, dove l'allarme siccità si alterna a quello di un maltempo caratterizzato da trombe d'aria, bombe d'acqua e grandine. Con le sue reti ecologiche, l'azienda è infatti diventata leader mondiale.

Che sia allarme agricoltura è ormai assodato. Secondo le recenti valutazioni degli scienziati ed esperti di climatologia, molte coltivazioni risentiranno negativamente dei cambiamenti climatici globali. Ad esempio, il fenomeno meteorologico chiamato El Niño si è fatto particolarmente intenso e violento negli ultimi anni. Questo fenomeno naturale è caratterizzato da un aumento anormale della temperatura dell’oceano in superficie nella zona equatoriale centrale e orientale dell'Oceano Pacifico.

El Niño si sviluppa lentamente, ma ha grandi conseguenze nell'America meridionale e centrale, in Australia, in Indonesia, sulle condizioni climatiche generali del nostro emisfero, anche influenzando l'Africa e l'Europa. Causa appunto effetti radicali e opposti: temperature molto alte, riduzione delle precipitazioni e siccità o piogge torrenziali e inondazioni. Predire gli effetti reali di questo fenomeno climatico nella produzione agricola è molto complesso. Infatti, diverse variabili sono in gioco con differenti effetti sull'emisfero, sui periodi di semina e raccolta, e sull'approvvigionamento idrico per le diverse coltivazioni.

L'impatto di El Niño a volte può essere devastante: ad esempio, la FAO ha riferito che nell'inverno 2015-2016 in America Centrale circa l'80% del raccolto è andato perduto come conseguenza della siccità. Anche l'Africa meridionale è stata colpita da abbondanti precipitazioni e da temperature estremamente alte che hanno causato paure circa la sicurezza alimentare nel 2016. Inoltre, gli scienziati ritengono che dopo El Niño avremo probabilmente effetti opposti: il fenomeno La Niña caratterizzato da raffreddamento superficiale dell'acqua e anomalie climatiche seguito da siccità e inondazioni.

Secondo i climatologi, l'incidenza di questi fenomeni aumenterà e questo si lega al riscaldamento globale del pianeta. Questa inusuale radicalizzazione e imprevedibilità degli eventi climatici è già registrata in Italia e in altre parti d'Europa e comporta gravi perdite di rendimento e produzione agricola. La protezione delle colture da fenomeni climatici avversi (grandine, venti forti, tempeste, inondazioni, ecc.), da siccità e dalla minore disponibilità di acqua diventerà una necessità diffusa. Gli eventi meteorologici estremi causano stress fisiologico nelle piante, limitano resa e valore nutritivo delle colture, che si parli di frutta, verdura o qualsiasi altra coltivazione.

Arrigoni ha messo a punto una vasta gamma di agrotessili innovativi per il controllo climatico. In estrema sostanze, l'azienda ha creato un sistema di reti ecologiche di alta tecnologia, studiate per difendere, in funzione del tipo di cultura, le coltivazioni dai danni climatici (ma anche dai parassiti). Ma al tempo stesso, permettendo alle piante di avere un'areazione e un'esposizione al sole ottimale. Un grande passo avanti rispetto alle tradizionali protezioni di plastica impermeabile che, oltre a ridurre il passaggio d'aria (che resta solo in direzione orizzontale), favorisce un microclima caratterizzato da eccessiva umidità. Senza contare i gravi danni che possono essere causati da un forte vento, e che vengono invece minimizzati da protezione a rete.

Insomma, quasi un uovo di Colombo. Che dimostra però come il genio italiano nell'adattarsi alle situazioni possa portare a soluzioni apprezzate a livello globale.

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