Economia
Pnrr, Fitto: "Progetti irrealizzabili entro il 2026. Ritardi incolmabili"


Il ministro: "Completare le opere entro quella data è matematicamente impossibile. Dobbiamo dirlo in maniera chiara subito, non ce la facciamo"
Pnrr, Fitto: "Non c'è nessuna possibilità di recuperare terreno"
Il problema era noto da tempo, ma adesso è il ministro responsabile dell'intero progetto ad ammetterlo. Raffaele Fitto ha deciso di uscire allo scoperto e dirlo chiaro e tondo: "Sul Pnrr bisogna essere chiari, alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa". Il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, intervenendo alla presentazione della relazione della Corte dei Conti sul Pnrr alla Camera, ammette “in chiaro” che a qualche progetto – forse molti – si dovrà rinunciare. O meglio: la sua idea è che potrebbero essere recuperati finanziandoli con fondi di coesione che hanno scadenze più lontane nel tempo. Ovviamente non sarebbe affatto lo stesso. L’impatto sulla crescita dei prossimi tre anni dovrebbe essere rivisto al ribasso.
La presa d’atto di Fitto – riporta il Fatto - che non ha mancato di sottolineare come sia "abbastanza ridicolo" il tentativo "di attribuire a questo governo delle responsabilità" per lo slittamento della consegna della terza tranche del Pnrr, prende spunto dai dati messi in fila dalla Corte. Che mostrano come al dicembre 2022, escludendo gli esborsi per crediti d’imposta che operano in automatico, solo 10 dei 191,4 miliardi della Recovery and resilience facility (il 6%) sia stato "messo a terra". E siano per esempio stati spesi solo 79 milioni contro i 343 preventivati (su 15,6 miliardi totali) per la "missione" Salute, meno di 240 milioni contro i 631 previsti per Inclusione e coesione sociale, 2,4 miliardi contro i 6,4 che avrebbero dovuto essere utilizzati per la transizione ecologica.