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Economia
Popolari Venete, ecco perché UniCredit non ha rilanciato all'offerta di Intesa

Unicredit è rimasta fuori dalla partita banche venete perché non avrebbe avuto senso incrementare la presenza in Italia, un’area dalla quale è in corso una parziale ritirata. Negli incontri riservati in corso in questi giorni, l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier ha spiegato che presentare un’offerta sarebbe stato un rimangiarsi gli impegni presi al momento della presentazione del piano industriale: il peso dell’Italia, in termini di ricavi, è destinato a scendere al 37% dall’attuale 40%, 830 sportelli saranno chiusi nel giro di tre anni.

Nel momento in cui tutte le energie sono concentrate nello smaltimento di 17,7 miliardi di euro di crediti in sofferenza entro il 2019, la presa in carico di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, avrebbe potuto distrarre l’attenzione del gruppo, impegnato sul fronte interno con la revisione dei processi, sfidato sul fronte esterno dai concorrenti italiani ed esteri.

unicredit sdm
 

Nonostante l’arrivo di 13 miliardi di euro di aumento di capitale, Unicredit non può permettersi deviazioni o distrazioni perché i coefficienti patrimoniali, pur essendo ora molto più solidi, restano più deboli di quelli delle grandi istituzioni del crediti con cui si deve confrontare: è anche per questo motivo che Mustier, nelle ultime settimane ha cercato in tutti i modi di rassicurare gli investitori, incontrandoli e cercando di convincerli che questa la via imboccata è quella giusta. Il manager francese sta rassicurando sulla chiusura a breve della prima parte del progetto FINO, la colossale fuoriuscita della montagna di NPL oggi in pancia.

Stando a quanto circola negli ambienti finanziari, entro la fine dell’estate si dovrebbe chiudere la fase 1 dello smaltimento delle sofferenze, ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno al 13% del valore nominale. “Il prezzo prudente rende l’operazione appealing anche in una fase di mercato nella quale si registra molta offerta”, segnala una fonte finanziaria.

Mustier intende a tutti costi avviare la lavatrice che pulisce crediti sporchi, in modo da portare il NPE ratio (rapporto tra NPL e totale prestiti) intorno all’8%, circa 10 punti percentuali del 17,8% di fine marzo.

Ammesso che Intesa Sanpaolo, con le due banche venete acquisite al prezzo simbolico di un euro, abbia davvero ricevuto un grande regalo dallo Stato, si è trattato di un dono che Unicredit non aveva alcuna intenzione di accettare.

PS

Fonti finanziarie a conoscenza dei principali dossier bancari rilevano che non è in corso nessuna ritirata dall'Italia da parte di UniCredit, per la quale il nostro Paese è e rimarrà un mercato strategico, in cui il Gruppo registra il 48% dei propri ricavi. La razionalizzazione della rete commerciale, che sta comunque riguardando l'intero sistema bancario italiano, rientra nel processo di rinnovamento dei modelli di servizio che renderanno nell'arco del piano la Banca più semplice e innovativa.

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