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Economia
Primo Maggio, Landini: "Sindacato unitario per tutti i lavoratori"

1 maggio: Landini, un sindacato unitario per tutti i lavoratori

"Le ragioni storiche, politiche e partitiche che portarono alla divisione tra i sindacati italiani non esistono piu'. Oggi possiamo avviare un nuovo processo di unita' tra Cgil, Cisl e Uil". Lo dice in un intervista a Repubblica, Maurizio Landini, alla sua prima Festa del lavoro da segretario generale della Cgil. Un nuovo sindacato unitario che nasca "dal basso, dalla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti e non, assecondato dalle scelte dei gruppi dirigenti". "Perche' aggiunge non deve essere un'operazione degli apparati burocratici".Landini immagina che i tempi per arrivare all'unita' tra Cgil, Cisl e Uil "siano adesso. E' ora che c'e' una richiesta perche' nel lavoro e nella societa' si costruisca una risposta alla frantumazione dei diritti e dei processi produttivi. In questo quadro va rafforzato il ruolo del sindacato e della contrattazione nei luoghi di lavoro. Il sindacato deve allargare gli spazi della sua rappresentanza, dobbiamo sempre piu' far entrare nelle nostre sedi e nelle nostre piattaforme rivendicative i nuovi lavori, le differenze di genere, l'attenzione per l'ambiente".

Pil: Landini, meglio che niente ma siamo ancora indietro

"Meglio lo zero punto uno che niente, ma non e' neanche un prefisso, e poi se guardiamo i dati complessivi noi continuiamo a essere indietro": cosi' il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ha commentato i recenti dati dell'Istat, riferendosi in particolare alla crescita del pil acquisita per il 2019 pari al +0,1%. "Vorrei ricordare che chi oggi plaude allo 0,1 dell'istat i e' lo stesso governo che ha fatto un Def qualche settimana fa - ha spiegato Landini a margine del corteo del 1 maggio a Bologna - dicendo che non si cresce come si prevedeva e che se non cambia nulla tra tre anni la disoccupazione e' ancora oltre il 10%. Quindi, e' ora che si mettano d'accordo , non e' che possono celebrare lo 0,1% e poi presentare dei documenti che dicono che non cambia nulla nei prossimi anni". Secondo il leader della Cgil "se non c'e' una ripresa degli investimenti non se ne esce. C'e' da cambiare le politiche economiche e sociali. I numeri non tornano, siamo dentro ad un blocco. Se posso dare un consiglio - ha continuato Landini - anche i governi precedenti tutte le volte che c'era l'Istat brindavano, poi quando ci sono state le elezioni non hanno brindato perche' la gente ha verificato che dire cresco" quando "intanto cresce la precarieta' e calano i salari" significa che per i cittadini "non sta cambiando nulla". Questo governo "se davvero vuol cambiare le cose - ha concluso il segretario generale della Cgil - si deve confrontare con i sindacati e con i lavoratori, non puo' fare le cose senza confrontarsi e senza discutere".

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