Private equity/Qatar-Fsi staccano un assegno da 200 milioni per Versace
La joint venture tra Qatar Holding (il fondo sovrano del Qatar) e il Fondo strategico italiano (Fsi) di Cassa depositi e prestiti (Cdp), IQ Made in Italy Venture, annunciata nel dicembre dello scorso anno, sembra sul punto di fare la sua prima mossa e come previsto l’obiettivo è un marchio noto del comparto della moda-lusso, che insieme all’alimentare tipico italiano, alla distribuzione alimentare, all’arredamento e design, al turismo, allo stile di vita e al tempo libero e all’artigianato di qualità rappresentano i campi d’azione che si sono dati Qh e Fsi.
Si tratterebbe di Versace: secondo indiscrezioni rilanciate dalla stampa italiana attraverso un aumento di capitale riservato entrerebbero 150 milioni di euro di mezzi freschi nelle casse della casa della Medusa, oltre a 50 milioni direttamente nelle tasche della famiglia Versace che cederebbe al nuovo socio un pacchetto di titoli. Dell’operazione si sussurrava già dalla scorsa primavera e ormai si sarebbe alle battute conclusive, dopo che in estate era stato anche segnalato un incontro a Milano tra i Versace e l’emiro Hamad bin Khalifa Al Thani (che nel frattempo ha abdicato a favore del figlio Tamim bin Hamad Al Thani, trentatreenne).
Del resto il Qatar ha ormai messo il lusso italiano nel mirino, avendo già rilevato il marchio Valentino dal fondo di private equity Permira nel 2012 oltre al complesso immobiliare della Costa Smeralda dall’americana Colony Capital e più di recente l’Hotel Baglioni di Firenze. Versace, d’altro canto, aveva incaricato Banca Imi e Goldman Sachs di valutare opportunità di crescita per poter accelerare il proprio sviluppo in particolare in Asia. Le ultime incertezze più che sul prezzo potrebbero riguardare il possibile impatto dell’arrivo dei nuovi soci sulla governance aziendale.