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Economia
Rapporto ICE 2017-2018 i risultati per "L’Italia nell’economia internazionale"
Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato Borsa Italiana

Presentazione del Rapporto ICE 2017-2018 "L'Italia nell'economia internazionale" in Borsa Italiana: export italiano e saldo manifatturiero in forte crescita 

Si è svolta oggi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana a Milano, la presentazione del Rapporto ICE 2017-2018L’Italia nell’economia internazionale” e dell’Annuario statistico ISTAT-ICE “Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2018”, giunto alla ventesima edizione.

Secondo i dati presentati nel Rapporto ICE, nel 2017 le esportazioni italiane hanno registrato una crescita del 7,4% con un valore di 448 miliardi di euro e un saldo positivo di oltre 47 miliardi di euro.

Sul podio delle performance settoriali delle nostre esportazioni troviamo la farmaceutica, +16%, seguita al secondo posto dalla metallurgia +9,9% e dai prodotti chimici +9%. Tra i principali settori tradizionali del Made in Italy, emerge l’accelerazione dell’industria alimentare (+7,5%) mentre il sistema moda ha avuto una crescita più contenuta (articoli di abbigliamento +4,7%, articoli in pelle +5,9%). Per ognuno di questi settori l’incremento dei valori medi unitari delle esportazioni è stato superiore alla dinamica dei prezzi, il che è indice di un miglioramento qualitativo del mix di prodotti esportati.

La crescita delle esportazioni italiane è stata particolarmente sostenuta nei mercati extra UE con performance particolarmente positive in Cina (22%), Brasile (19%), Russia (19%), Sud Africa (16%) e Stati Uniti (10%). In Europa invece i paesi che hanno registrato una crescita elevata nelle vendite di prodotti italiani sono l’Irlanda (34%), la Slovenia (13%), il Portogallo (13%), la Polonia (12%), la Repubblica Ceca (11%) e la Spagna (10%). Inoltre negli ultimi anni è aumentato molto il peso del Nord America, anche in relazione ai flussi di scambio intra-aziendale delle multinazionali e nel Regno Unito.

Nella classifica fra i top 10 esportatori mondiali, l’Italia si conferma al 9° posto con una crescita dell’export superata solo da Corea del Sud e Paesi Bassi.

Tutti numeri che evidenziano il continuo interesse della domanda mondiale verso i prodotti di qualità tipici del Made in Italy e soprattutto un aumento del valore medio esportato per impresa (+6,2%).

Per quanto riguarda i flussi di investimenti diretti esteri, questi sono diminuiti a livello mondiale, soprattutto nei paesi avanzati (-37,1%), in massima parte per l’assenza di grandi operazioni di fusione e acquisizione. Gli IDE mondiali registrano -23,4%, quelli europei -42,1% mentre l’Italia ha subito un calo del -23,2%. Numero destinato a tornare positivo se si concretizzeranno alcune importanti operazioni previste nel 2018.

Questi i principali risultati emersi dalla presentazione del Rapporto ICE 2017-2018 alla quale sono intervenuti oggi: Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, Michele Scannavini, Presidente dell'Agenzia ICE, Giorgio Alleva, Presidente ISTAT,  Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo e Direttore ISPI, Licia Mattioli, Vice Presidente per l'Internazionalizzazione di Confindustria, Ettore Sequi, Ambasciatore d'Italia presso la Repubblica Popolare Cinese nonché il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Michele Geraci.

Nel suo intervento, Michele Scannavini, Presidente ICE, ha commentato: "Il 2017 è stato un anno molto positivo. L'export ha raggiunto quasi 450 miliardi, con una crescita del 7%; il saldo manifatturiero 96 miliardi, con un aumento di 7 miliardi rispetto all'anno precedente. In generale, si è vista una crescita trasversale su tutti i mercati, ma in particolare in mercati extra-europei, come la Cina (con una crescita del 22%) e come la Russia (19%), nonostante il perdurare delle sanzioni. La Cina è il Paese che è cresciuto di più al mondo, l'anno scorso, per le esportazioni italiane, quindi c'è una dinamica positiva, anche perché sono aumentati gli investimenti ed è aumentata la presenza istituzionale. Per quanto riguarda le esportazioni, oggi esportiamo 13 miliardi, un numero che è più o meno al livello del Belgio e della Polonia e ciò sottolinea che ci sono ancora ampi margini di crescita".

Presentazione del Rapporto ICE 2017-2018. I risultati del "Piano straordinario per la promozione del Made in Italy"

Con il 2017 si è chiuso il primo triennio del Piano straordinario per la promozione del Made in Italy.  Gli interventi più importanti hanno riguardato: la realizzazione di progetti promozionali per il sostegno di specifici settori, iniziative di valorizzazione delle principali manifestazioni fieristiche italiane, campagne per rafforzare la presenza dei prodotti italiani presso le catene della GDO e sostenere il loro accesso alle piattaforme di e-commerce, azioni di formazione e strumenti - come i voucher per il temporary export management - per accrescere le competenze necessarie alle PMI per espandersi sui mercati esteri, campagne di comunicazione per promuovere l’immagine del made in Italy sui mercati esteri.

I risultati delle misure realizzate, analizzati in uno studio commissionato dal MiSE, evidenziano ricadute positive sulle imprese coinvolte (circa 17.000) e sul sistema economico nel suo complesso. L’88% delle imprese che hanno partecipato alle attività di formazione e informazione ha avviato nuovi progetti di sviluppo internazionale.  Il valore medio in termini di ricavi generati dall’investimento di 1 euro in attività di promozione è pari a circa 3 euro con punte di 14/15 euro nella GDO e di 4/5 euro per i progetti di potenziamento delle fiere.

L’impegno dell’Agenzia ICE, insieme a tutti gli attori istituzionali per l’internazionalizzazione, continuerà e si intensificherà per favorire l’aumento del numero degli esportatori, dei valori medi esportati e delle opportunità di internazionalizzazione per le imprese del Mezzogiorno. Particolare attenzione sarà rivolta a promuovere l’internazionalizzazione in Asia e a tutti i canali di commercio digitale, anche favorendo lo sviluppo delle competenze nelle imprese e con azioni di comunicazione volte ad ampliare la narrativa della competitività italiana.

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