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Economia
Rcs chiede stop della causa a Corte NY: Usa non competenti e appello in corso
Lapresse

Chi si immaginava un Urbano Cairo rassegnato a dover mollare qualcosa a Blackstone nella ben nota vicenda della compravendita dell’immobile di Via Solferino, Via San Marco e Via Balzan a Milano sbaglia della grossa. L’imprenditore di Alessandria – come riporta Radiocor – avrebbe in mente di rigettare le richieste di risarcimento (nell’ordine di “almeno” 500 milioni di dollari) del fondo statunitense o, in alternativa, di chiedere la sospensione del processo in attesa che arrivi l’esito del ricorso contro il lodo arbitrale che Rcs Mediagroup ha presentato alla Corte d’Appello di Milano.

Cairo, che non ha mai voluto procedere ad accantonamenti a bilancio né ha mai tentato di “diluirsi” per dover rispondere in modo meno netto in caso di soccombenza, lamenta prima di tutto la scarsa competenza del foro di New York sulla vicenda. E in effetti sarebbe difficile capire come mai i giudici americani dovrebbero avere titolarità in una controversia che poggia le sue basi sui valori del mercato immobiliare meneghino.

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Non basta, infatti, prendere il prezzo medio al metro quadro e moltiplicarlo per l’estensione dell’ex sede del Corriere della Sera per decidere se quanto pagato da Blackstone a suo tempo sia stato – o meno – corretto.

Di più: sempre stando a quanto riporta Radiocor, la causa a New York sarebbe una sorta di “ripicca” da parte di Blackstone che vorrebbe tenere alto il livello dello scontro dopo aver incassato un piccolo ma significativo punto a sfavore: a Milano, dove Rcs ha fatto causa al fondo americano, i giudici non hanno ritenuta temerario il procedimento. Dunque, non viene ritenuta “campata per aria” la richiesta, anche se ovviamente va poi soppesata in sede dibattimentale.

Per questi motivi, dunque, Cairo ha in mente di tenere ben ferme le sue convinzioni. Nei mesi scorsi, avevamo scritto che il presidente del Toro era tutt’altro che turbato dalla controversia, anche in ragione del fatto che la sua opposizione all’intera vicenda è sempre stata piuttosto netta. Nel 2013, infatti, Blackstone aveva rilevato gli immobili per 120 milioni di euro.

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Il presidente e Ceo di Blackstone Allen Schwarzman

Nel 2014 Cairo era ancora un piccolo azionista, ma aveva immediatamente sollevato la questione del prezzo, rilevando come si trattasse di una cifra fuori mercato anche in virtù del fatto che il canone di affitto (10,3 milioni all’anno) non poteva altrimenti essere giustificato. Una perizia aveva poi stabilito che il valore era inferiore di almeno 33 milioni (e quindi del 27%) rispetto a quello di mercato.

Da qui la causa al tribunale di Milano e il blocco della vendita degli immobili da Blackstone ad Allianz nel 2018, con la conseguente causa a New York da parte del fondo guidato da Allen Schwarzman. Una diatriba che vive di ondate e di capovolgimenti di fronte. Tra l’altro, Cairo si è affidato da tempo al navigatissimo avvocato della City milanese Sergio Erede per essere consigliato sul tema. Difficile pensare che un principe del foro come l’eporediese trapiantato a Milano possa aver suggerito mosse avventate.

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