Rcs, Pesenti-Fiat-Intesa allargano il fronte della fiducia: "L'aumento si farà"

C'è molto traffico in via Solferino. Con l'avvicinarsi della scadenza, si delineano sempre di più gli schieramenti in campo. E ora che quasi tutti i giocatori hanno deciso da che parte stare, la conta dei soci fa ben sperare l'ad Pietro Scott Jovane. Ottimista è uno degli azionisti forti, Carlo Pesenti: "E' probabile che passi l'aumento", ha dichiarato. La decisione sarà "funzionale ai numeri, e tanti numeri devono essere definiti e individuati". Pesenti però non ha ancora sciolto la riserva: il gruppo prenderà "tutto il tempo" per decidere se aderire o meno, con la sua quota del 7,4%. "Abbiamo tempo - ha detto a margine del convegno dell'Osservatorio giovani-editori, alludendo alla vicina assemblea del 30 maggio - e prenderemo tutto il tempo per decidere e prendere una decisione saggia, una soluzione che permetta al gruppo di continuare a vivere e svilupparsi".
Lo schieramento degli ottimisti si allarga anche a Intesa e Fiat. L'ad di Ca' de Sass ha confermato che "la ricapitalizzazione andrà in portò" e il numero uno del Lingotto John Elkann ha ribadito di essere "fiducioso". Gli azionisti faranno le scelte per la società e sarei molto sorpreso se per egoismo, per interessi personali o per calcolo volessero bocciare le proposte e di fatto mettere in una situazione di grandissima difficoltà una delle istituzioni più importanti del nostro paese". Non è una sorpres che Intesa e Fiat sostengano il piano. Già lo scorso 29 aprile, prorpio mentre Della Valle annuncaiva di non essere favorevole alla ricapitalizzazione, la casa Torinese aveva svelato di voler rilevare da altri soci aderenti al patto diritti per un ulteriore 2,805% del capitale sociale ordinario e arrivare al 13% di Rcs, mentre Intesa aveva confermato di voler acquistare dai soci del patto un quantitativo di diritti che comporti un complessivo esborso non superiore a 10 milioni.
Anche l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni è convinto della bontà dell'operazione. Quello firmato da Pietro Scott Jovane è un piano "ambizioso, nel senso che è difficile da eseguire, ma se portato a termine può cambiare il gruppo". Un'apertura di credito incassata dal giovane amministratore delegato del gruppo editoriale, tornato su alcuni punti strategici. ''Sicuramente il mondo dell'editoria affronterà delle scelte difficili". Il focus resta sul digitale. Ma prima Rcs dovrà risolvere il nodo dei periodici e quello dell'aumento. Da oggi un po' più vicino.