Scintille Ue/ Juncker: "Non tremo di fronte ai premier europei, ma non ho problemi con Renzi"
Riparte il dialogo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: un nuovo faccia a faccia e' stato annunciato proprio per questi minuti, con una colazione di lavoro a Palazzo Chigi che dovrebbe avere come argomento principale la legge elettorale. In attesa di sapere delle decisioni, ci si sofferma anche stamane sulle scintille, molte, che continuano ad essere prodotte dalle continue frizioni tra il governo italiano e la Commissione Esecutiva a Bruxelles. Qualcosa deve proprio non essergli andato giu', se dopo lo screzio di ieri il presidente della commissione, Jean-Claude Juncker, ha sentito l'esigenza di non smorzare piu' di tanto i toni ancora questa mattina.
Nella sua prima conferenza stampa nella nuova veste, ha ribadito nella sostanza quanto mandato a dire 24 ore fa, aggiungendo in sovrammercato che i suoi commissari sono tutti con lui. Tutti vuol dire anche quelli provenienti dal Partito Socialista Europeo, pare di capire. Io, ha scandito, sono "a capo di 28 commissari politici, non siamo burocrati ne' alti funzionari: siamo uomini politici". Pertanto "dire di non accettare lezioni da burocrati e' un modo di descrivere la commissione che non mi piace".
Ecco perche' ha sentito l'esigenza di reagire alle dichiarazioni fatte dal premier italiano in occasione del vertice del 23 e 24 ottobre. Un vertice le cui dinamiche si stanno facendo pesantemente sentire anche nei rapporti tra Germania e Regno Unito. "L'ho detto a Renzi, che per il resto apprezzo", ha concluso Juncker, con un tocco di diplomazia finale che poco toglie alle sostanza dell'attacco. Renzi, a differenza di ieri, oggi non ha risposto. Il commento e' stato affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per gli Affari Europei, Sandro Gozi.
"A Juncker chiediamo che la Commissione Ue eserciti un ruolo politico, che e' stato perso negli ultimi decenni", dice questi, la Ue non ha bisogno di "astrusi parametri finanziari, ma di decisioni forti di politica economica". "I popolari sono in Europa alternativi ai socialisti e ai populisti. E Renzi e' socialista e populista", controbatte su Twitter il presidente dei Popolari per l'Italia Mario Mauro. Mauro. A dimostrare una volta di piu' che Bruxelles e' molto, ma molto vicina.