Renzi all'esame Merkel. Si porta gli ambasciatori dell'economia italiana
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Si sono già incontrati due volte: nel 2013 quando era un astro nascente della politica italiana ed era ansioso di bruciare le tappe (un sindaco che incontra la donna più potente del mondo dopo Janet Yellen della Federal Reserve) e poche settimane fa a Bruxelles in occasione del vertice sull'Ucraina. Per il terzo incontro con la Cancelliera Angela Merkel, il presidente del Consiglio Matteo Renzi si farà accompagnare dai panzer dell'economia italiana.
Oltre al presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, in una tavola rotonda in cui si incontreranno con i manager colleghi dei rispettivi competitors di settore, con Renzi ci saranno il group Ceo delle Assicurazioni Generali Mario Greco, che le società di head hunting vogliono alle Poste, assicuratore che gode della grande stima dell'ex sindaco di Firenze, l'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti e il presidente del gruppo farmaceutico Menarini con sede a Firenze Alberto Aleotti.
Di fronte avranno il presidente dell'Allianz Michael Diekmann, l'amministratore delegato di EOn Johannes Teyssen e quello del colosso farmaceutico tedesco Merck Karl-Ludwig Kley.
L'Italia porterà a casa il risultato se otterrà il via libera della Germania affinché il nostro rapporto Deficit/pil possa avvicinarsi alla fatidica soglia del 3% (dal 2,6% al 2,8%), senza superarla, come ha garantito lo stesso premier. Un margine che consentirebbe però al governo di trovare risorse preziose da destinare alle coperture per il pacchetto di misure economiche illustrate nel Cdm di mercoledì scorso. La decisione definitiva sul Deficit/Pil spetterà poi al Parlamento europeo e alla Commissione, ma con il placet della Cancelliera tedesca la strada da percorrere sarebbe più facile.

Il vertice tra Renzi e Merkel anticiperà quello tra i capi di Stato e di governo dell'Ue in programma il 20 e il 21 a Bruxelles. Al momento a Renzi basta ottenere la flessibilità che a suo tempo era stata concessa a Mario Monti e poi a Enrico Letta, quando nel 2013 era stato ottenuto il rialzo del deficit, sempre però, per pagare i debiti alla Pubblica Amministrazione.
Lo scoglio dell'incontro con Merkel sarà quello di illustrare e convincere la Cancelliera dell'utilità e della fattibilità del piano di riforme italiano che ha l'obiettivo di rimettere in moto la crescita. Piano che dovrà essere presentato in Europa, per l'approvazione, entro il 15 aprile.