Cipro, riaprono le banche. Guardie armate davanti agli sportelli

Dopo dodici giorni riaprono le banche cipriote. Per scongiurare la corsa allo sportello, Nicosia ha fissato dei paletti che limiteranno i flussi di capitale per almeno 4 giorni. Nell'isola sarà vietato l'uso di assegni e il prelievo massimo al bancomat sarà di 300 euro al giorno. Le carte di credito potranno essere usate senza limitazioni a Cipro, ma all'estero non si potranno spendere più di 5 mila euro. E' la prima volta in Europa che si introducono simili controlli valutari, per di più dopo un'altra "novità": il prelievo forzoso sui depositi oltre i 100 mila euro. Nonostante le autorità insistano nell'assicurare che le restrizioni saranno temporanee, pare difficile un ritorno alla normalità finché l'economia dell'isola sarà in piena crisi.
Ad alimentare l'impasse ci sarebbe anche il carattere "discrezionale" del provvedimento. I limiti, infatti, potranno essere rimossi dalle banche capace di reggere l'ondata di prelievi. Una decisione che mira a premiare le banche sane e garantire quelle maggiormente sotto pressione ma che potrebbe acutizzare la tensione. Il clima è già pesante: camion carichi di banconote in euro sono arrivati alla Banca centrale scortati dalla polizia. Le forze armate sorvegliano le banche per paura di disordini.
Nel frattempo la commissione Ue ha ribaduito che considera indispensabili i controlli sui capitali degli istituti ciprioti, ma fa sapere che non vanno tenuti troppo a lungo e che monitorerà la necessità di una loro correzione o estensione. "La commissione - si legge in un comunicato - continuerà a monitorare la necessità di estendere la loro validità e di rivedere simili misure". Qualsiasi misura sarà comunque "proporzionata e limitata nella sua durata".