Genova, la nautica va avanti. E dice grazie all’export
di Marco Volpati
In questi anni di crisi il Salone Nautico ha accorciato il tempo e ristretto gli spazi. All'epoca d’oro abbracciava anche due week end; oggi a mala pena ne comprende uno. L’edizione del 2014, 54esima, ha aperto giovedì 1 ottobre e si chiude oggi lunedì 6.
L’Ucina, Unione dei costruttori nautici, la “Confindustria del mare”, ha voluto confermare per bocca del proprio presidente Massimo Perotti che crede ancora nel Salone, e anzi vuole rivendicarne il primato nel Mediterraneo, nonostante la concorrenza di Cannes e Montecarlo, che espongono imbarcazioni da diporto prima dell’appuntamento genovese, nel mese di settembre. Cannes punta sulla nautica di medie dimensioni, Montecarlo sul lusso dei megayacht che attirano oligarchi russi, sceicchi e i nuovi tycoons dell’Estremo Oriente.
Ucina conferma che il Nautico genovese si terrà sempre, ogni anno, nella ricorrenza tradizionale di ottobre; questo dovrebbe mettere fine alle incertezze che si erano diffuse quando si è parlato di una edizione straordinaria da tenersi nel maggio 2015 in parallelo con l’Expo di Milano.
Quello – si è precisato – sarà un “evento” , una vetrina dedicata al design nautico, e ospiterà un forum internazionale che potrebbe essere presieduto da Renzo Piano. Ma il Salone vero e proprio tornerà in ottobre.
Per reagire alla crisi che anche quest’anno si è fatta sentire (gli espositori sono ridotti di numero, e anche il pubblico è stato scarso nei primi due giorni, recuperando però venerdì, sabato e domenica) si punta a cambiamenti, investimenti e trasformazioni della stessa area fieristica. Servirà un’offerta differenziata, nei padiglioni e forse negli appuntamenti che potrebbero distribuirsi in diversi mesi. La clientela dei segmenti medio-bassi del mercato, il pubblico più vasto, programma gli acquisti in primavera in vista delle vacanze. Per loro servirebbero esposizioni settoriali da tenere prima dell’estate.
Genova progetta di organizzarsi per la piccola nautica, le attrezzature subacquee, l’abbigliamento sportivo, il mercato dell’usato nautico, i servizi con noleggi e brokeraggi. Punterà anche al prêt-à-porter per chi vede, compra e ritira subito l’imbarcazione o l’accessorio.
In ogni caso le proiezioni sul 2014 promettono in incremento, per quanto modesto, del fatturato dei cantieri italiani rispetto ai dati 2013. E confermano che l’Italia rimane leader nel campo dei superyacht, preferiti per qualità e stile dai vip di tutto il mondo, nonostante il mercato italiano dimezzato dal 2008 ad oggi. A sostenere l’industria nautica del Bel Paese resta l’esportazione, che ormai garantisce il 93 per cento del fatturato.
C’è anche uno sguardo ottimista al futuro, che poggia su un progetto ambizioso firmato da Renzo Piano; un’idea che potrebbe quasi sembrare un sogno, perché richiede di investire molti milioni proprio in tempi di crisi. Punta sulla creazione di una doppia linea di collegamento tra l’area della Fiera di Genova e il bacino del Porto Antico che oggi ospita l’Acquario e molte installazioni per il tempo libero: una passeggiata pedonale affiancata da un canale percorribile in barca. Oggi il collegamento via terra è complicato, e quello via mare poco veloce. Si parla di almeno 150 milioni e tempi di realizzazione di una decina d’anni.
Dalle idee alle realizzazioni il passaggio non è mai facile. Genova e la nautica giurano di crederci, soprattutto per dimostrare che la Fiera e il Salone ce la metteranno tutta per gettarsi alle spalle al più presto la crisi.