La Cgil boccia il Job Act. Scudiere ad Affari: "Solo chiacchiere"
@paolofiore
Cosa pensa del piano sul lavoro di Renzi? "E qual è?". L'atteggiamento della Cgil nei confronti del Job Act del segretario Pd è tutto in questa risposta del segretario confederale Vincenzo Scudiere. Su riduzione delle forme di assunzione, articolo 18 e forme di rappresentanza, c'è solo "propaganda".
"Aspetto di leggere le proposte concrete", afferma Scudeire ad Affaritaliani.it. "Continuo a pensare che si tratta di forma e non di sostanza. La sotanza dovrebbe essere individuare gli investimenti per il lavoro. Fatti gli investimenti, si può discutere dei contratti. Si parte dalla coda e non dalla testa del problema".
Allora parliamo della testa: gli investimenti: "Al governo è mancato il coraggio. Spero lo ritrovi sul lavoro. Gli annunci non bastano. Qui si parla solo di regole e non di investimenti. Il lavoro si costruisce con gli investimenti, non con le regole. Serve tassare i grandi patrimoni per reperire qualche miliardo e rilanciare l'economia. Renzi farebbe bene a dire cosa pensa su rendite finanziarie e grandi patrimoni".
Nel suo ultimo intervento Renzi non cita l'articolo 18. Ma non ha mai fatto mistero di modificarlo, ad esempio smussandolo sui nuovi contratti. "E' una mistra riscaldata. Riaprire la discussione sull'articolo 18 è un modo per discutere d'altro e non degli impegni reali. Ma è certo che i diritti non possono essere calibrati in base all'età. Un diritto o c'è o non c'è".
Almeno sulla rappresentanza sindacale in Cda, la Cgil si è mostrata disponibile. Ma il segretario del Pd deve ancora guadagnarsi la fiducia del sindacato. "Ci sono modelli in Europa che andrebbero presi a riferimento. Una responsabilizzazioni di lavoratori e imprese è un fatto interessante. Ma al momento non ci sono proposte concrete, sono solo chiacchiere".
Sul Job Act il giudizio di Scudiere è netto: "E' un'operazione propagandistica. Quando ci sarà una proposta concreta siamo pronti a valutarla".