Unicredit, s'impennano gli utili del II trimestre

Anche in banca iniziano a trapelare le prime luci di schiarita. Unicredit ha chiuso il primo semestre del 2013 con un utile netto di gruppo pari a 810 milioni di euro. Il dato è in calo del 25,2% rispetto alla prima metà del 2012. I ricavi del periodo sono scesi del 6,4% a 12,5 miliardi di euro.
Analizzando i dati, però, i conti sono migliori di quel che sembra, segnalano un'inversione di rotta rispetto ai mesi appena trascorsi e spingono il titolo a Piazza Affari.
Al netto delle operazioni di riacquisto di obbligazioni l'utile del semestre sarebbe già positivo, in crescita del 5,7%. Nel solo secondo trimestre l'utile netto di Unicredit è balzato a 361 milioni di euro (+113,8%). In crescita anche i coefficienti patrimoniali, con il core tier 1 ratio pari all'11,41% al 30 giugno (rispetto all'11,03% di marzo 2013) e il tier 1 ratio salito all'11,93% dal precedente 11,55%. Anticipando gli effetti di Basilea 3, il common equity tier 1 ratio si attesta al 9,72%. "La performance del gruppo nel primo semestre 2013, i coefficienti patrimoniali e i risultati significativi delle nostre iniziative manageriali consentono a Unicredit di guardare con fiducia ai mesi a venire", commenta l'amministratore delegato Federico Ghizzoni.
Tornando ai dati del semestre, il margine operativo lordo si è attestato nella prima metà del 2013 a 5,1 miliardi di euro (-12,5%); il margine di interesse è sceso del 9,4% a 6,61 miliardi di euro e i ricavi da negoziazione sono calati dell'11,8% a 1,6 miliardi, mentre sono cresciute le commissioni (+1,3% a 3,96 miliardi). I costi operativi della banca, per effetto dei nuovi progetti di ottimizzazione, sono scesi dell'1,8% a 7,4 miliardi di euro. Nella prima metà del 2013 Unicredit ha ridotto le rettifiche nette sui crediti, portandole a 2,9 miliardi di euro (-7,7%). A fine giugno i crediti verso la clientela ammontavano a 532,8 miliardi (-3,7%), con i crediti deteriorati netti saliti a 46,2 miliardi. Il rapporto di copertura al 30 giugno è rimasto stabile per il gruppo al 44,1% (42,1% in Italia). Nel secondo trimestre 2013, per il terzo trimestre consecutivo, la banca ha registrato in Italia un calo dei nuovi flussi netti a crediti deteriorati.
Un altro segnale di stabilità: nel corso del mese di luglio Unicredit ha iniziato a rimborsare parte dei fondi Ltro ricevuti dalla Banca centrale europea tra dicembre 2011 e gennaio 2012. Al momento sono stati restituiti 2 miliardi di euro e la banca "in futuro valutera' l'opportunita' di procedere a ulteriori rimborsi anticipati" tenendo conto di vari fattori "tra cui le condizioni di mercato". Unicredit - ricorda la nota - aveva aderito all'operazione di rifinanziamento a lungo termine contraendo un prestito per complessivi 26,1 miliardi di euro in scadenza nel 2015.