Scoperto un giacimento in Senegal: Dakar vuole diventare produttore entro 5 anni
Dopo anni di ricerche adesso il Senegal ci spera davvero. Qualche giorno fa la società britannica Cairn Energy ha annunciato la scoperta di un giacimento petrolifero a 100 chilometri dalle coste senegalesi, nel blocco Sangomar Deep.
“E' un evento molto importante per il Senegal e per la nostra joint venture tra Cairn Energy (40% del capitale), l’americana Conoco Philips (35%), l’australiana Far (15%) e la senegalese Petrosen (10%)” ha commentato Simon Thomson, presidente della società.
Si tratta della prima scoperta nel Paese africano per Cairn e i suoi partner. Ulteriori ricerche ora dovranno essere condotte per valutare l’entità della scoperta, ma dalle prime stime si attendono tra 250 milioni a 2,5 miliardi di barili. "E' la scoperta più significativa dall'inizio dell'esplorazione in Senegal", ha detto Mamadou Faye, CEO di Petrosen. Si tratterebbe "di petrolio leggero di ottima qualità", ha aggiunto.
Ottimista, Dakar ora spera di produrre il suo primo barile di oro nero "nel 2019-2020." Ma la strada potrebbe essere ancora lunga prima che il Snegal possa essere annoverato tra i produttori di greggio.
Secondo gli esperti, infatti, va valutato il reale potenziale del deposito. Perché ci sono tanti ostacoli finanziari. In un momento in cui i prezzi del petrolio continuano a calare, si pone la questione di garantire investimenti. "Se l'investimento non è sicuro, nessun investitore si assumerà il rischio", ha avvertito il ministro dell'Energia, Maimouna Ndoye Seck.
Se infatti Paesi come la Nigeria e l'Angola hanno avuto successo, altri hanno subito gravi fallimenti. In Mauritania, dove sono stati scoperti giacimenti, la produzione è crollata del 90% in meno di un anno. In Sierra Leone la scoperta del petrolio risale a 4 anni fa, ma non si è mai tradotta in barili perché i depositi non erano utilizzabili.
Il Senegal, tuttavia, nutre la speranza di raggiungere rapidamente l'obiettivo di ridurre la propria bolletta energetica, che pesa circa il 10% del PIL. Il paese ha così intrapreso una ricerca sfrenata dal 1952.