Anche S&P declassa Telecom

Si apre con una brutta notizia la giornata dei consiglieri di Telecom Italia, chiamati a riunirsi per decidere sullo scorporo della rete. Standard & Poor' s ha infatti tagliato il rating sul debito da BBB a BBB-, mantenendo l'Outlook Stabile.
Dietro la decisione dell'agenzia, che ha portato Telecom all'ultimo gradino prima del livello junk (spazzatura), la leva finanziaria troppo elevata e dle difficili prospettive del mercato delle telecomunicazioni italiano.
A monte del declassamento, spiega S&P, c'è la prospettiva di una continua erosione dell'Ebitda 2013-2014 nel settore delle telecomunicazioni integrate da mettere in relazione alla politica sui prezzi sul mercato mobile nazionale e un difficile clima economico.
S&P arriva dopo che lo scorso 21 maggio Moody's ha acceso un faro sul rating di Telecom sostenendo che i risultati deludenti del primo trimestre del gruppo tlc riflettono le difficoltà nel conseguire le performance prefissate. Secondo gli analisti, inoltre, forti venti contrari mettono alla prova la società e queste difficoltà saranno ulteriormente accentuate dalla diminuzione del Pil italiano. Moody's ha promosso l'operazione di rifinanziamento con l'ibrido e il taglio del dividendo che alleggeriranno la pressione negativa sull'indebitamento, ma la vera sfida che si pone è stabilizzare il calo dell'attività domestica e sostenere il cash flow operativo.
Intanto oggi il board della società si riunirà per decidere sullo scorporo della rete fissa, anche se sono molte le questioni importanti sul tavolo, a partire dalla fusione con i cinesi di 3 Italia.
Secondo indiscrezioni, citate da Reuters, Telecom Italia valuta la sua rete fissatra i 13 e i 15 miliardi di euro. Quanto ai tempi, per il completamento dello spin-off, sempre secondo la squadra di Bernabè, potrebbero essere necessari fino a 18 mesi.