Padoan: manovra pronta. "Possibili 800mila nuovi posti di lavoro"
"Pensiamo di essere assolutamente in regola. Siamo in contatto con la Commissione. Il 29 ottobre ci sara' il loro giudizio". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan interpellato su una eventuale bocciatura della legge di Stabilita' da parte di Bruxelles intervistato nel corso di In Mezz'ora. "Le tabelle sono pronte" stiamo mettendo a punto "gli ultimi dettagli in queste ore. Domani sara' al Quirinale", ha detto Padoan interpellato. Secondo il ministro, "Il 2015 dovrebbe essere l'anno in cui si torna a crescere e in cui aumenteranno anche i posti di lavoro". Con le nuove misure messe a punto dal governo potrebbero crearsi 800mila nuovi posti di lavoro. "Potremmo anche sbagliarci per difetto", ha aggiunto Padoan.
LA REAZIONE DELLA UIL - "I contratti collettivi di lavoro del pubblico impiego sono fermi al 2010. Ebbene, se lo Stato non rispetta gli accordi, anche noi ci sentiamo sciolti dal rispetto di quegli stessi accordi e, dunque, non terremo piu' conto dei limiti previsti per gli scioperi nel settore". Cosi', il Segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando al Congresso nazionale della UIL-FPL, la categoria degli Enti locali e della sanita', ha annunciato la decisione del Sindacato di via Lucullo di disdettare il Protocollo del 2001 in merito alle procedure di raffreddamento e conciliazione relative alle prestazioni indispensabili in caso di sciopero.
La disdetta riguarda anche tutti i successivi accordi in materia, firmati sulla base di quel Protocollo, ed e' stata comunicata formalmente con lettera inviata all'Aran, l'agenzia governativa per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. "Il blocco dei contratti - ha sottolineato Barbagallo nel suo intervento - e' una decisione di arrogante signoria che trasforma oltre tre milioni di cittadini in sudditi: e' inaccettabile. Se il Governo, dunque, non modifica la legge di stabilita', a partire dallo sblocco dei contratti nel pubblico impiego, se non mantiene le tutele per tutti i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e non le allarga a chi non ne ha, se non da' un segno chiaro nella direzione degli investimenti e dello sviluppo per tutto il Paese, noi chiederemo a Cgil e Cisl di avviare una lunga stagione di lotte unitarie che proseguira' fino a quando il Governo non avra' cambiato verso".