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Economia
Tassa sulla successione: ecco perchè bisogna alzarla

Tassa sulla successione: ecco perchè bisogna alzarla

In queste settimane il tema della tassa di successione è tornato di attualità. Roger Abravanel dalle colonne del Corriere ha scritto come in Italia questa tassa stia tra il 4 e l’8% mentre nei paesi anglosassoni possa arrivare addirittura al 40%.

La conclusione a cui arriva Abravanel è che la tassa di successione in Italia però non vada alzata.
I motivi che porta a sostegno sono essenzialmente due: 1) che alzare la tassa verrebbe interpretato come una patrimoniale indebita e quindi avrebbe alti tassi di evasione, 2) che per motivi demografici (l’eredità ormai si riceve molto tardi anche oltre i 50 anni) non ha più l’effetto  “equitativo” che dovrebbe avere.

Personalmente invece sarei favorevole perché la tassa venga alzata e il ricavato utilizzato per diminuire le tasse sul lavoro e sulle nuove imprese.

Ho imparato infatti che per orientare un sistema alla meritocrazia bisogna pensare in modo sistemico, immaginando un sistema "ideale" e non piegandosi alle resistenze di questo e di quello nel momento della transizione. Altrimenti dovremmo rinunciare all’Anvur perché non è perfetto il sistema di valutazione, o dovremmo rinunciare ad una quota di discrezionalità dei manager nella selezione perché qualcuno è disonesto o alla messa a gara dei servizi pubblici perché qualcuno potrebbe perdere il lavoro etc etc

Riguardo alla seconda obiezione, ritengo che anche se il momento della successione arriva più tardi ( anche oltre i 50 anni) nondimeno permette ad alcuni di programmare i propri investimenti e di orientare le proprie scelte molto prima andando a compromettere comunque le pari opportunità in qualche modo. Indubbiamente molto altra bisogna fare per garantire l’equità, ma la tassa di successione resta comunque un tassello importante.

Si può quindi ragionare sulla progressività di una tale tassa e di come vada configurata, ma penso sia un elemento simbolico per la meritocrazia a cui non si deve rinunciare.

La meritocrazia non può nascere se le condizioni di partenza delle persone sono troppo diseguali e se quindi qualcuno vede il traguardo troppo lontano e qualcuno troppo vicino.

Il rischio è che tutti smettiamo di correre.

 

 

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