Telecom rivede l'utile ma delude. "Brasile strategico"
Telecom Italia ha chiuso il primo semestre con un utile di 543 milioni di euro, contro la perdita di 1,407 miliardi accusata nello stesso periodo dello scorso anno che scontava la svalutazione dell'avviamento, si legge in una nota del gruppo. I ricavi sono invece ammontati a 10,551 miliardi di euro, in flessione dell'11,2% rispetto agli 11,888 miliardi fatturati nei primi sei mesi del 2013. Escludendo l'effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi del periodo sono in riduzione del 6,5%.
L'indebitamento finanziario netto rettificato di Telecom Italia al 30 giugno 2014 era pari a 27,358 miliardi di euro, in calo di 1,455 miliardi rispetto a quanto segnato alla stessa data dello scorso anno. Il dato, invece, risulta in aumento di 551 milioni rispetto ai 26,807 miliardi segnati a fine 2013. Nel secondo trimestre 2014 l'indebitamento finanziario netto rettificato e' diminuito di 171 milioni rispetto al 31 marzo scorso (27,529 miliardi) grazie alla positiva generazione di cassa che, nonostante il pagamento delle sanzioni amministrative Agcom di 105 milioni, ha piu' che compensato la distribuzione di dividendi per 208 milioni di euro, spiega una nota del gruppo.
Il margine di liquidita' al 30 giugno 2014 era pari a 12,8 miliardi (13,6 miliardi a fine 2013), ed e' costituito da 6,3 miliardi di liquidita', e da linee di credito committed non utilizzate per un importo di 6,5 miliardi. Questo margine - spiega una nota del gruppo - "consente una copertura delle passivita' finanziarie del gruppo in scadenza oltre i prossimi 24 mesi".
Il consiglio di amministrazione, nel corso della riunione fiume di ieri, ha esaminato le notizie sulle attivita' di M&A in corso in Brasile, definito in una nota del gruppo un "mercato core", e ribadisce "la valenza strategica delle sue attivita' nell'area", decidendo "di proseguire l'approfondimento delle opzioni strategiche in Brasile".
Il board ha anche nominato Francesca Cornelli, eletta nel cda della compagnia telefonica nella lista di Assogestioni, 'lead independent director', ruolo ricoperto nel passato board da Luigi Zingales.