Economia

Tim, Vivendi chiede di vedere il governo. Disgelo in vista dell'offerta di Kkr

di Redazione Economia

I francesi hanno inviato una lettera al Mef. I dubbi sul prezzo di vendita e il cambio di atteggiamento del Tesoro: prove d'intesa

Tim, l'ultimo nodo sta per sciogliersi. Il ruolo chiave di Vivendi

Si avvicina la data dell'offerta vincolante di Kkr per Tim. L'offerta, inizialmente prevista per la fine di settembre, dovrebbe arrivare a metà ottobre con l'obiettivo del closing a dicembre. Uno dei nodi da sciogliere però è il parere del primo azionista del gruppo di telecomunicazioni, Vivendi. Su questo fronte - si legge su La Stampa - si registrano segnali di disgelo tra il governo e Vivendi. I francesi, infatti, pochi giorni fa avrebbero inviato una lettera (tecnicamente una mail) indirizzata all’esecutivo, in particolare al ministero dell’Economia e delle Finanze, per chiedere un incontro in vista dell’offerta che Kkr sta preparando per acquistare la rete di Telecom Italia. Com’è noto il fondo americano si è aggiudicato la possibilità di trattare in esclusiva con il cda di Tim per la cessione di Netco e alla cordata si sono aggiunti sia F2i sia lo stesso governo che sarà azionista diretto della newco che rileverà gli asset tlc.

Il convitato di pietra di tutta l’operazione è sempre stato il gruppo Vivendi, che da anni è l’azionista di maggioranza relativa della società, e che fin dalle prime battute ha espresso critiche e perplessità sull’operazione. In un primo momento i francesi si sono concentrati sul valore degli asset di rete, che secondo le loro stime sarebbero stati adeguatamente valutati a una cifra superiore a 30 miliardi, cifra ben inferiore a quella circolate nelle simulazioni e inferiore al prezzo con cui Kkr (21-23 miliardi) si è garantito la trattativa in esclusiva.

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C’è da dire - prosegue La Stampa - che le ultime settimane hanno fatto registrare un cambio di atteggiamento anche da parte del governo nei confronti di Vivendi, nella convinzione che occorra coinvolgere i francesi nell’operazione per facilitarne la buona riuscita. Il ruolo del primo azionista di Tim è tecnicamente cruciale in questo senso. La lettera di Vivendi all’indirizzo del ministero guidato da Giancarlo Giorgetti va proprio nella direzione di arrivare all'accordo il più compatti possibile, tanto che non si esclude che un incontro a questo punto non possa avvenire anche prima della presentazione dell’offerta, quindi prima della metà di ottobre.