Economia
Ubi,come Intesa staccherebbe UniCredit.I numeri Antitrust sul mercato bancario


Le quote di mercato su raccolta e impieghi delle principali banche italiane. La foto dell'authority guidata da Rustichelli sul settore nazionale del credito
Quali sono i numeri di partenza sul sistema bancario italiano che hanno portato l'Antitrust, nell'apertura dell'istruttoria sull'Ops di Intesa-Sanpaolo su Ubi Banca, a sentenziare che l'operazione è in grado di modificare "significativamente" il mercato, togliendo dal risiko un potenziale protagonista del terzo polo bancario e scavando definitivamente il solco fra Ca' de Sass, regina del credito tricolore e UniCredit?
Secondo quanto Affaritaliani.it può rivelare, l'authority presiduta da Roberto Rustichelli è partita da una quota della raccolta della rete di 3.300 filiali della banca guidata da Carlo Messina che, fra conti correnti, depositi e obbligazioni, vale il 20-25% del mercato nazionale. Risorse impiegate nei prestiti alle famiglie, alle Pmi e e alle aziende medio grandi che consente al gruppo di controllare rispettivamente il 15-20% dei prestiti complessivi erogati ai primi soggetti e il 20-25% sia ai secondi che ai terzi.
UniCredit tallona Intesa, anche se è leggermente distaccata. Secondo le analisi dell'authority, il gruppo di Jean Pierre Mustier controlla il 10-15% della raccolta complessiva del sistema e il 10-15% dei prestiti alle famiglie, il 5-10% di quelli alle Pmi e una quota del 10-15% delle erogazioni alle aziende medie e grandi, grazie a una rete, che sarà sottoposta a dimagrimento, di 2.700 filiali.
Con le nozze Intesa-Ubi, scrive l'Antitrust nella sua istruttoria, "la sostanziale simmetria" fra la banca di Messina e UniCredit, con "l’importante di crescita" della prima, verrebbe meno. E infatti grazie al potenziale apporto della struttura dell'istituto amministrato da Victor Massiah, la quota media di mercato (con punte massime in alcune province) della raccolta controllata da Intesa post-merger salirebbe fra il 30 e il 35% del mercato nazionale, con quote del 25-30% nel totale dei prestiti alle famiglie, del 26-30% alle Pmi e del 30-35% alle imprese medie e grandi.
@andreadeugeni