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Economia
Ue, in Italia ripresa post-Covid più lenta. Pil a livelli pre-virus nel 2022
(fonte Lapresse)

Ripresa post-Covid più lenta nel 2021. La Commissione europea ha stimato che il Pil italiano nel 2020 misurerà una contrazione dell'8,8% rispetto a -9,9% previsto a novembre (-9% programmato dal governo) e nel 2021 la ripresa e' prevista attestarsi a quota 3,4% (stima precedente 4,1%, governo 6%); nel 2022 3,5% (stima precedente 2,5%, governo 3,8%). Sono queste le nuove previsioni pubblicate oggi da Bruxelles.

Il tasso di inflazione secondo gli economisti di Bruxelles dopo -0,1% nel 2020 rientrera' in territorio positivo a 0,8% quest'anno e a 0,9% l'anno prossimo, con uno scarto in questi due anni di 0,6% e 0,4% rispetto al tasso Eurozona stimato 1,4% e 1,3% rispettivamente. 

Secondo le previsioni d'inverno di Bruxelles che non includono ancora l'impatto sulla crescita delle misure del Next Generation Ue, dopo il forte rimbalzo del Pil italiano in estate, l'economia italiana si e' ripresa quasi tre quarti della perdita registrata nella prima meta' del 2020, ma "dovrebbe tornare ai livelli pre-covid del 2019 entro la fine del 2022.

Proprio le misure del Recovery Fund potrebbero favorire un considerevole rialzo delle prospettive di crescita. Le infezione in aumento e i tassi di ospedalizzazione hanno richiesto al governo di reimporre limitazioni alla mobilita' e alle attivita' economiche, il che ha comportato una contrazione della produzione in autunno che probabilmente continuera' nel primo trimestre di 2021.

Secondo Bruxelles, l'investimento immobiliare continuera' a beneficiare del Superbonus 110%, un incentivo fiscale per migliorare l'efficienza energetica degli edifici residenziali e per la protezione contro i rischi sismici. 

Allargando lo sguardo, per la Commissione l'economia della zona euro recupererà meno del previsto la recessione da Covid, con la seconda ondata della pandemia che ha costretto le economie a nuovi lockdown. Nel 2022 la crescita sarà maggiore di quanto stimato inizialmente. Bruxelles ha previsto che la crescita economica dei 19 paesi della zona euro sarà del 3,8% quest'anno, così come nel 2022, dopo un crollo del 6,8% nel 2020.

Lo scorso novembre invece la Commissione aveva stimato una crescita del 4,2% per il 2021 e del 3% per il 2022, a fronte di una contrazione del 7,8% nel 2020. "L'outlook a breve termine per l’economia europea risulta meno incoraggiante rispetto a quello previsto lo scorso autunno, con la pandemia che ha stretto la propria morsa sul continente", ha riferito Bruxelles. "Si prevede dunque che l'economia europea abbia terminato il 2020 e abbia cominciato il nuovo anno all'insegna della debolezza. Tuttavia, si vede la luce in fondo al tunnel. Con le campagne di vaccinazione che entrano nel vivo e la pressione sui sistemi sanitari che inizia a ridursi, le misure di contenimento potranno essere gradualmente allentate", ha proseguito la Commissione.

Con i lockdown ancora in vigore, l’economia della zona euro è destinata a contrarsi ancora nel primo trimestre del 2021, dopo aver rallentato negli ultimi 3 mesi del 2020. Ma l'attività economica recupererà moderatamente nel secondo trimestre e con più forza nel terzo, guidata dai consumi privati con un ulteriore sostegno dal commercio internazionale, mentre accelera la campagna vaccinale, secondo quanto affermato dalla Commissione.

Francia e Spagna registreranno i rally di crescita più forti, con rispettivamente +5,5% e +5,6%, dopo aver accusato le peggiori contrazioni lo scorso anno, e continueranno ad essere tra i paesi con crescita più forte anche nel 2022.La crescita dei prezzi al consumo aumenterà, sino ad avvicinarsi all’obiettivo Bce, ossia al di sotto, ma vicino al 2% nel medio termine, secondo la Commissione. Bruxelles prevede un'inflazione a +1,4% nel 2021 e +1,3% nel 2022, in crescita rispetto al +0,3% del 2020.

Infine, il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha specificato che "queste proiezioni sono esposte a significativa incertezza e a rischi elevati, legati prevalentemente all'evoluzione della pandemia e al successo della campagna di vaccinazione". "Esiste anche un rischio che una crisi prolungata lasci cicatrici profonde nel tessuto sociale ed economico dell’Europa, con insolvenze, disoccupazione a lungo termine e maggiori diseguaglianze”.

Sulla clausola di "fuga", cioè di sospensione, del patto di stabilità, ha aggiunto Gentiloni, "decideremo in primavera perchè occorre fornire chiarezza ai governi per la definizione dei bilanci nazionali: dalle previsioni di oggi e' molto chiaro che le difficoltà dell'economia non finiscono a dicembre 2021, prenderemo una decisione nelle prossime settimane".  

Gentiloni ha ulteriormente spiegato che la clausola di "fuga" è attualmente in vigore (per tutto il 2021 - ndr) e la proposta eventuale di farla cessare deve arrivare dalla Commissione: le regole indicano che viene attivato nel caso di una grave crisi economica che coinvolga l'insieme delle economia europea. Per quanto riguarda la disattivazione della clausola (cioe' il ritorno alle regole del patto di stabilita' - ndr) le nostre stime non dicono che il 31 dicembre 2021 le difficolta' dell'economia saranno concluse, quindi le nostre proposte si baseranno su questo". 

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