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Economia
Unicredit, utili di 680 mln nel trimestre: doppio rispetto ad attese. “No M&A”

Unicredit: 9 mesi rosso 1,6 mld, utile trimestre 680 mln

Unicredit chiude i primi 9 mesi del 2020 con una perdita di 1,6 miliardi (sottostante 1,06 miliardi). Nel trimestre il gruppo registra un utile di 680 milioni (-42,4% sul trimestre 2019) sopra il consensus degli analisti che ne prevedeva 300 milioni. L'utile netto sottostante del trimestre e' di 692 milioni (+31,1% trimestre su trimestre).

Il gruppo ha registrato un miglioramento della performance commerciale a seguito dell'allentamento dei lockdown in molti dei mercati principali nelle ultime fasi del secondo trimestre. I ricavi a 4,4 miliardi segnano un rialzo del 4,4% trimestre su trimestre ma un calo del 7,4% anno su anno. L'utile netto sottostante di quasi 700 milioni nel trimestre e' grazie a maggiori ricavi, continuo controllo dei costi e accelerata trasformazione nel modello di business. Sui 9 mesi l'utile sottostante e' di 1,06 miliardi. Tutte le divisioni hanno registrato un utile nel trimestre, con i maggiori contributi alla performance da parte di Cib e Cee. Solido lo stato patrimoniale. Il Cet1 ratio fully loaded e' al 14,41%, il Cet1 Mda buffer fully loaded a 538 punti base in rialzo di 58 punti base trimestre su trimestre e rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi a 4,7 per cento.

Il margine di interesse e' di 2,3 miliardi in calo del 3,8% trimestre su trimestre a causa dei minori volumi di finanziamento, dell'effetto combinato dei prestiti garantiti dallo stato e del forte calo dell'Euribor, parzialmente compensato dal riprezzamento dei depositi nella Cee. Le commissioni ammontano a 1,5 miliardi, in crescita del 6,4% trimestre su trimestre, spinte dall'attivita' della clientela. Quanto ai dividendi, ammontano a 128 milioni, in calo del 30,3% anno su anno a causa della progressiva riduzione nella partecipazione in Yapi e della cessione di Mediobanca. I costi operativi sono in calo dell'1,4% trimestre su trimestre e dell'1,5% anno su anno grazie alla costante disciplina sui costi, che ha piu' che compensato spese correlate a Covid-19 per oltre 18 milioni di euro nel trimestre. Il target di 1 miliardo di euro per la riduzione dei costi lordi fissato da Team 23 sara' migliorato di oltre 250 milioni a 1,25 miliardi.

Unicredit: Mustier, su target utile 3-3,5 mld in 2021 

"Siamo in linea con i tempi previsti per conseguire il nostro obiettivo di utile netto sottostante superiore a 0,8 miliardi di euro" per quest'anno "e confermiamo il nostro target tra 3 e 3,5 miliardi" per il 2021. E' quanto sottolinea il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, nella nota sulla trimestrale.

"Continuiamo a beneficiare della positiva attuazione di Transform 2019, oltre che delle iniziative di Team 23, e grazie all'accelerazione nella trasformazione del modello di business abbiamo migliorato il nostro target sui risparmi lordi di Team 23 del 25 per cento a 1,25 miliardi di euro", aggiunge Mustier. Il ceo evidenzia inoltre che "accantonamenti prudenziali e rigorosa disciplina creditizia sulla base di assunzioni realistiche sono tratti distintivi del nostro Gruppo. Confermiamo nuovamente - sottolinea - il nostro costo del rischio contabile per il FY20 a 100-120 punti base, grazie alla nostra volonta' di anticipare impatti futuri e stagionalita' nel quarto trimestre 2020 Confermiamo anche il nostro target sul costo del rischio contabile per il FY21 nella fascia piu' bassa dell'intervallo tra 70 e 90 punti base con costo del rischio sottostante prossimo ai 60 punti base", conclude.

Unicredit: Mustier, impegnati a ripristinare dividendo 

"Rimaniamo fermamente impegnati a ripristinare la nostra politica di distribuzione del capitale prevista in Team 23, che abbina alla distribuzione del 50 per cento degli utili netti sottostanti, da realizzarsi con un mix di dividendi in contanti e riacquisto di azioni, la distribuzione graduale, a partire dal 2021, del capitale in eccesso, soggetta a ricevere il "via libera" regolamentare", precisa di Unicredit.

Unicredit: Mustier, continua supporto a comunità per Covid

"Siamo stati pronti a sostenere l'aumento dell'attivita' della clientela durante il terzo trimestre in seguito all'allentamento dei lockdown nell'Europa occidentale, e rimaniamo al fianco delle nostre comunita' per far fronte alla seconda ondata di Covid-19", aggiunge ancora Mustier nella nota sui conti. "Grazie alle nostre solidissime posizioni di capitale e di liquidita', continueremo a supportare tutti i nostri clienti indipendentemente da qualsiasi circostanza".

Unicredit: Mustier, non c'e' nessuna ipotesi di M&A 

"Non c'e' nessuno progetto di M&A". E' quanto ha ribadito il ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier in una presentanzione alle agenzie stampa dei conti. In particolare su Mps ha detto "Non commentiamo le speculazioni". "Non commentiamo rumors e speculazioni" ma "Lasciatemi ribadite che il nostro piano al 2023 e' basato sull'assunto 'senza M&A'", ha sottolineato Mustier. "Nell'attuale contesto stiamo accelerando la trasformazione delle banca", ha spiegato indicando che "Preferiamo trasformare piuttosto che integrare e vogliamo usare l'eccesso di capitale per supportare l'economia e per restituire il capitale ai soci quando il regolatore lo permettera'". "Questa - ha concluso - e' la risposta sulla nostra strategia e non cambia di un centimetro." Alla domanda specifica se l'arrivo di Pier Carlo Padoan al vertice di Unicredit potrebbe favorire l'acquisizione di Mps, Mustier si e' limitato a replicare che "io con il management team siamo deliziati di accogliere Padon come presidente designato: data la sua esperienza in Italia e a livello internaziona e' un grande valore aggiunto per la banca".

Unicredit: Mustier, subholding resta un progetto

"Vedremo il progetto di subholding europea quanto cambiera' l'attuale contesto macro, facilitato dalle condizioni di quantitative easing della Bce, che non lo rende necessario ora". Il progetto di subholding resta un progetto". Cosi' il ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier ha frenato sull'idea di creare una subholding per le attivita' estere del gruppo. "Il nostro progetto di subholding era stato pensato piu' di un anno fa per ottimizzare il costo del funding e la nostra struttura", ma "nel nuovo contesto macroeconomico" con condizioni di politica monetaria piu' favorevoli "non e' necessario, non c'e' ragione per noi, di mettere in atto la subholding. Il progetto rimane un progetto".

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