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Economia
Usa-Cina, guerra sui microchip. Biden blocca l'export della tecnologia Nvidia

Guerra sui microchip, gli Usa bloccano l'export di Nvidia in Cina

"Gli Stati Uniti hanno bloccato le esportazioni di alcuni chip Nvidia in Cina, peraltro a pochi giorni dal lancio del pacchetto da 50 miliardi voluto dal presidente Joe Biden per ritornare competitivi sui semiconduttori. Siamo alla geopolitica dei microprocessori". Lo scrive il Corriere della Sera, che affronta il tema dello scontro sui microchip, tema fondamentale della contesa tra Washington e Pechino. 

Per Nvidia il provvedimento si sarebbe tradotto in ingenti perdite (il titolo mercoledì è crollato in borsa), ragione per cui la compagnia si era attivata per allentare la morsa della disposizione. Nvidia aveva fatto sapere in particolare che il provvedimento metteva a rischio le stime per il terzo trimestre fiscale. La società contava su 400 milioni di dollari di potenziali vendite in Cina, che potrebbero essere soggette al nuovo requisito di licenza e che potrebbero andare in fumo nel caso i clienti non accettino i prodotti alternativi, nel caso in cui il governo neghi la licenza o la conferisca in ritardo. AMD invece ha sì confermato di aver ricevuto nuove disposizioni per le esportazioni che le impediscono la spedizione degli acceleratori della serie MI200, mentre le soluzioni MI100 non dovrebbero ricadere nel perimetro della norma. Ma non ritiene che le nuove regole avranno un impatto materiale sulla sua attività.

Alla base del provvedimento dell'amministrazione Usa il rischio che i processori vengano utilizzati per scopi militari. La stretta rientra in un quadro di tensioni crescenti tra Usa e Cina, acuite dalla visita di Nancy Pelosi a Taiwan, dove appunto vengono prodotti i chip di Nvidia e do quasi tutte le altre principali aziende di chip. Senza i chip di aziende come Nvidia e AMD, le compagnie cinesi non sarebbero in grado di sostenere in modo efficiente le elaborazioni utilizzate per il riconoscimento delle immagini e della voce: comuni nelle applicazioni consumer per smartphone, ma utilizzabili anche per usi militari come l'analisi delle immagini satellitari alla ricerca di armi o basi e il filtraggio delle comunicazioni digitali per le informazioni.

La Cina insorge: "Washington ci vuole strozzare sui chip"

Non è poi la prima volta che gli Stati Uniti si sono mossi per limitare la fornitura di chip alle aziende cinesi. Nel 2020, l'amministrazione Trump ha vietato ai fornitori di vendere, senza una licenza speciale, chip realizzati utilizzando la tecnologia statunitense a Huawei. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha fatto sapere che sta rivedendo le sue politiche e pratiche relative alla Cina per "mantenere le tecnologie avanzate fuori dalle mani sbagliate. Anche se in questo momento non siamo in grado di delineare cambiamenti politici specifici, stiamo adottando un approccio globale per implementare ulteriori azioni necessarie relative alle tecnologie, agli usi finali e agli utenti finali per proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e gli interessi di politica estera".

Il ministero degli Esteri cinese ha accusato gli Stati Uniti di tentare di imporre un "blocco tecnologico" alla Cina, mentre il ministero del Commercio ha affermato che azioni di questo tipo minano la stabilità delle catene di approvvigionamento globali. "Gli Stati Uniti continuano ad abusare delle misure di controllo delle esportazioni per limitare le esportazioni di articoli relativi ai semiconduttori verso la Cina, cosa che la Cina si oppone fermamente" ha detto mercoledì il portavoce del ministero del Commercio Shu Jieting in una conferenza stampa. 

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