Il tacchino d'oro di Obama. Crisi, la lezione degli Usa
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Il miglior Natale stelle e strisce di sempre? Stando ai numeri dell'economia americana parrebbe proprio di sì. Mentre in Europa, e soprattutto in Italia, i consumi tradizionali rimangono al palo, negli Stati Uniti dove l'economia tira avvicinandosi a un tasso di crescita del Pil vicino al 4% annuo e la disoccupazione è tornata a livelli invidiabili (al 5,8%, ai minimi dal 2008) sta per aprirsi il miglior periodo dell'anno per i negozianti, in cui le grandi catene grazie alle festività natalizie, riescono a fare il bilancio. Che quest'anno, soprattutto per i grossi retailer (e Wall Street se n'è già accorta), potrebbe essere uno di quelli da incorniciare.
Ad incoraggiare le abitudini degli americani da qui a Natale sono il Black Friday e del Cyber Monday, rispettivamente venerdì (domani, quello successivo al quarto giovedì del mese in cui negli States si celebra il Thanksgiving Day o giorno del Ringraziamento) e il lunedì successivo (Amazon&soci aiutano con i maxi-sconti quanti non sono riusciti ad approfittarne nei centri commerciali nel weekend precedente), ricorrenze che nel calendario statunitense e britannico segnano le date dell'avvio dei maxi-saldi prima della nascita di Gesù bambino.

Sì perché, contrariamente all’Italia, negli Usa le offerte vengono da anni proposte prima delle festività con un duplice vantaggio: favorire i clienti e capire quale sarà il volume d’affari complessivo dell’anno in corso. Così da domani più di 140 milioni di americani, il cui ottimismo è ai massimi dagli ultimi sette anni, inizieranno ad aprire il portafoglio per lo shopping natalizio.
Oltre alla politica economica della Casa Bianca che ha spinto la manifattura grazie al reinsediamento industriale in madrepatria di alcuni big, ad aumentare l'ottimismo e il reddito disponibile degli americani quest'anno ci si è messo anche il crollo dei prezzi della benzina di circa il 22%. Trend al ribasso per cui è stata decisiva la rivoluzione energetica dello shale oil cavalcata furbescamente da Barack Obama che ha portato gli Usa a diventare esportatori netti di petrolio. Un quadro che spingerà i colossi della grande distribuzione, come Walmart, Target e Macy, a ripetere l'esperienza dello scorso anno. Tenere, ovvero, le serrande alzate anche la sera del Thanksgiving, tradizionale giorno festivo negli Usa, una politica che però nel 2013 ha sollevato le critiche di quanti tengono a tramandare la sacralità di una festa tradizionalmente legata all'unità famigliare. E non al consumismo spinto.
Quest'anno i negozianti americani avranno le spalle forti e, nonostante le accuse per le politiche commerciali aggressive, riusciranno agevolmente a farsi scivolare le critiche addosso dai custodi delle tradizioni: rispetto al 2013, il settore della distribuzione prevede un aumento del 4% della spesa dei consumatori. Sarà un buon Natale, non c'è che dire.