Vertice Ue/ Bruxelles, 9 mld per il lavoro dei giovani. Letta: "Ora imprese senza alibi"

E' arrivato nella notte l'accordo al vertice Ue sul rilancio dell'economia. Il fondo per il lavoro ai giovani, obiettivo principale del governo italiano, avrà una dotazione maggiore di quanto previsto inizialmente: tra i due e i tre miliardi in più rispetto ai sei di cui si era parlato. L'intesa è stata raggiunta grazie all'ennesimo compromesso con il premier britannico David Cameron che soltanto dopo aver ottenuto quello che chiedeva riguardo al bilancio europeo 2014-2020 ha ritirato la minaccia di veto.
Per l'Italia verranno stanziati 1,5 miliardi. Soddisfatto il presidente del Consiglio Enrico Letta: "Riusciamo a ottenere più di quanto si pensava nel senso che c'è un'aggiunta, probabilmente di tre miliardi di euro, in più rispetto a quanto era previsto nel front loading. E' un risultato molto positivo e sono molto contento". "Mi sembra sia andata bene - aggiunge il premier - la parte principale dell'accordo è realizzata, sia sulla lotta alla disoccupazione giovanile che sul bilancio. Un risultato non facile" per il "duro scontro sul tema del rimborso britannico, ma ne usciamo tutti bene". Incassato il successo europeo, Letta passa la palla agli imprenditori: "Ora sta alle imprese, non hanno alibi. Ora possono assumere giovani, ovviamente a tempo indeterminato".
Da parte sua, il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha precisato che soltanto sei miliardi potranno essere anticipati al 2014-2015. L'iniziativa interesserà le aree Ue più colpite dal fenomeno della disoccupazione giovanile, 13 Paesi in tutto. Nel primo anno i principali beneficiari dovrebbero essere Spagna, Grecia, Italia e Francia. La prima giornata di lavori viene commentata positivamente anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel: "Sono molto soddisfatta. Siamo d'accordo tutti sul bilancio pluriennale. Ora possiamo dire ai cittadini europei che possiamo pianificare" gli interventi per la crescita. Il fondo per l'occupazione giovanile va ad aggiungersi "a quello che già abbiamo, come i fondi strutturali e i fondi sociali, ma la cosa più importante è cominciare a spendere questi soldi" per attaccare la disoccupazione giovanile, sottolinea.
Le resistenze del premier britannico David Cameron, che avevano bloccato l'intesa sul bilancio europeo, sono state superate concedendo al capo del governo di Londra quello che chiedeva, cioè che fosse confermato quanto deciso a febbraio a proposito delle "sconto" ("rebate") in favore del Regno Unito, messo in discussione da Parigi per un'interpretazione diversa della nuova Politica agricola comune che ha rivisto i fondi per lo sviluppo del settore.
Il vertice europeo porta quindi a casa l'anticipo al 2014-2015 dei sei miliardi destinati alla 'garanzia dei giovani', che grazie alla flessibilità prevista dall'accordo raggiunto in extremis tra Parlamento e Consiglio sul bilancio, potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi. C'è poi il piano di sostegno alle imprese: "La Bei giocherà un ruolo fondamentale nel finanziamento di progetti che altrimenti resterebbero senza credito", dice il presidente della Commissione Ue Josè Barroso. Anche Letta assicura che la Bei "funziona e funzionerà" come strumento per i credito alle piccole e medie imprese. La Merkel però lascia intendere che è ancora da discutere il ruolo della Banca europea d'investimenti nel sostegno all'occupazione giovanile.