Wall Street, Trump battuto da Obama e Bush. Chi ha fatto meglio in Borsa - Affaritaliani.it

Economia

Wall Street, Trump battuto da Obama e Bush. Chi ha fatto meglio in Borsa

Trump festeggia: analisti beffati e S&P500 in crescita del 21,5% a un anno dalle elezioni. Ma Bush sr, Barack Obama e Bill Clinton hanno fatto meglio

Che il mestiere dell’analista finanziario non sia uno di quelli in cui si possono scolpire nella pietra leggi fondamentali del cosmo è noto da tempo, che nessuno possieda la sfera di cristallo e sia dunque in grado di prevedere con infallibile certezza il futuro è altrettanto evidente, sta di fatto che il primo anno di Donald Trump alla Casa Bianca ha smentito parecchie previsioni formulate a caldo l’8 novembre dello scorso anno.

Wall Street, in particolare, è alle stelle e continua a migliorare giorno dopo giorno, mese dopo mese, i suoi record storici, sospinto da una crescita del Pil del 3,1% nel secondo trimestre dell’anno, addirittura superiore a quel +3% fissato da “the Donald” come obiettivo in campagna elettorale. I Paesi emergenti dal canto loro non affondano, nonostante i graduali rialzi dei tassi sul dollaro da parte della Federal Reserve e le iniziali minacce protezionistiche dello stesso Trump.

Presidenti
 

Al di fuori delle borse, i beni rifugio l’oro non hanno brillato particolarmente: il metallo biondo valeva 1.200 dollari l’oncia prima dell’elezione di Trump, oscilla sui ora 1.278 dollari con un rialzo del 6,5%. Il dollaro stesso non si è deprezzato come qualcuno suggeriva, mentre i rendimenti obbligazionari pur salendo non sono schizzati all’insù (un T-bond decennale rendeva poco più del 1,85% un anno fa, rende il 2,31% oggi).

Ma per capire quanto il primo anno di Trump abbia sorpreso i mercati è utile fare un paragone coi risultati segnati dal listino di New York nel primo anno di presidenza in questi ultimi 40 anni: Trump può stappare lo champagne, visto che nei suoi primi 365 giorni l’indice S&P500 di Wall Street è salito di ben il 21,54%, ma non riesce a superare il risultato ottenuto dalla seconda presidenza di Barack Obama, che nel primo anno del suo secondo mandato vide l’S&P500 salire del 24,39%.

wall street
 

Anche George Bush senior, eletto l’8 novembre 1988 dopo il doppio mandato di Ronald Reagan (di cui era vicepresidente), venne festeggiato dalla borsa newyorkese al termine del suo primo anno di lavoro: +22,22%. Il miglior risultato fu tuttavia ottenuto otto anni dopo da Bill Clinton, che ottenuto il 5 novembre 1996 un secondo mandato vide nell’anno successivo l’S&P500 salire addirittura del 33,11%.

Risultati positivi, ma inferiori a quello appena ottenuto da “the Donald”, furono segnati anche Ronald Reagan nel suo secondo mandato (Wall Street salì del 12,89% tra il 6 novembre 1994 e l’anno successivo), di nuovo da Bill Clinton (eletto per la prima volta alla Casa Bianca il 3 novembre 1992 vide Wall Street guadagnare il 10,81% nei 12 mesi seguenti), dal “primo” Barack Obama (+8,19% tra il 4 novembre 2008 e il 4 novembre 2009) e dal secondo George W. Bush (+6,39% tra il 2 novembre 2004 e il 2 novembre 2008).

Tuttavia non sempre Wall Street ha festeggiato il primo anno di un presidente, neoeletto o riconfermato che fosse: quando Jimmy Carter fu eletto alla Casa Bianca, il 2 novembre 1976, l’S&P500 valeva 103,1 punti, 12 mesi dopo era calato a 91,35 punti perdendo così l’11,4%. Andò male anche al suo successore: Ronald Reagan tra il 4 novembre 1980 e il 4 novembre 1981 vide l’S&P500 scivolare dai 129,04 ai 124,8 punti (- 3,29%). Ma il risultato peggiore di tutti è quello con cui Wall Street salutò il primo mandato di George W. Bush: tra il 7 novembre 2000 e l’anno successivo il listino americano, complice lo scoppio della bolla della “new economy”, crollò del 21,88%. Numeri che naturalmente valgono per quello che sono, ossia una “spigolatura” degli indici del maggiore listino azionario mondiale.

Quello che è interessante notare, semmai, è che nonostante il maggiore o minore gradimento del singolo presidente (con una leggera preferenza apparente per i presidenti Democratici rispetto ai loro colleghi Repubblicani), Wall Street è riuscita a macinare record su record in questi quarant’anni, passando appunto dai 103,1 punti con cui si inaugurò la presidenza Carter ai 2590,64 punti attuali. In percentuale significa il 2.412%, ossia ogni dollaro che voi aveste puntato sull’indice S&P500 si sarebbe ora trasformato in oltre 24 dollari.

Luca Spoldi