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Economia
“Welfare, che Impresa!”: al via il workshop per le startup finaliste

Si è svolta a San Donato Milanese, ospitata da Fondazione Snam, la giornata d’apertura del workshop formativo dedicato alle 12 startup sociali finaliste del concorso “Welfare, che Impresa!”, che mira a far evolvere il sistema di welfare sperimentando nuovi servizi capaci di rigenerare il tessuto sociale dei territori.

Fondazione Snam, insieme a Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, UBI Banca e Fondazione Con il Sud, è tra i promotori del concorso, che premierà i migliori quattro progetti negli ambiti agricoltura sociale, valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e dell’ambiente, servizi alla persona ed economia circolare. Patrizia Rutigliano, Direttore Generale di Fondazione Snam ai microfoni di Affaritaliani.it ha messo in evidenza: “È la seconda volta che partecipiamo a ‘Welfare che Impresa!’ e abbiamo anche coinvolto Fondazione con il Sud, con la quale abbiamo fatto una serie di progetti quest’anno. La cosa bella è che questa iniziativa si rivolge a imprese sociali dislocate in tutta Italia ma l’anno scorso abbiamo visto che molte venivano dal sud, per cui coinvolgere insieme a noi anche un’altra realtà operante in quell’area geografica è un’idea che poi ha riscontrato il successo di tutti i partecipanti. ‘Welfare che Impresa!’ si basa sull’innovazione e Snam, sia a livello di sviluppo di business e di ordinaria attività, si basa sull’innovazione tecnologica, digitale e direi anche di pensiero e di visione. Vogliamo un futuro migliore per le nostre città e una qualità della vita migliore per tutti e questo si traduce anche nella possibilità di lavorare con imprese sociali dedicate a progetti di questo genere”. 

Simona Torre, Segretario Generale di Fondazione Accenture ad Affaritaliani.it ha sottolineato: “Welfare Impresa! è arrivato alla terza edizione e questo conferma il fatto che i temi che sono al centro di questa iniziativa sono sentiti dai giovani. Come tutte le iniziative che porta avanti Accenture il tema dell’educazione è sempre centrale. Quindi è vero che poniamo un tema e stimoliamo i giovani a proporre delle idee per poi premiarle con un contributo economico ma offriamo soprattutto un percorso formativo che inizia con due giornate di workshop nelle quali aiutiamo i ragazzi in maniera individuale aiutandoli a migliorare la loro idea di progetto per poi accompagnarli in un percorso di crescita e supporto, laddove individuiamo delle idee che hanno veramente il potenziale di produrre un impatto sociale e occupazionale”.

 I finalisti si sono cimentate oggi in un demolition pitch durante il quale ogni team ha avuto a disposizione sette minuti per presentare al meglio il proprio progetto. A caratterizzare la due giorni, oltre alla presentazione dei 12 progetti finalisti, anche alcuni interventi di approfondimento sul settore a cura del centro di ricerca Tiresia del Politecnico di Milano. I partecipanti hanno avuto anche l’opportunità di visitare il centro di dispacciamento di Snam, sala di controllo tecnologica dalla quale l’azienda guidata da Marco Alverà governa l’intera rete italiana del gas.  

“Welfare, che Impresa!”: le startup finaliste 

Creatività e innovazione sono al centro dei progetti che i ragazzi hanno presentato, il tutto unito a  una lodevole attenzione verso il sociale e il proprio territorio. Come ripopolare un paesino abbandonato, come agevolare la deambulazione in un supermercato per un ipovedente  come gestire un albergo dove i principali lavoratori sono affetti da sindrome di Down. Queste solo alcune dei propositi che volano in finale.  In particolare nel settore dei servizi alla persona i progetti finalisti sono “ReJobOver45 & CoLiving” dalla Toscana, “Un piccolo hotel per le persone con disabilità” dal Veneto, “Cartiera” dall’Emilia-Romagna e “EyeShopper” dalla Lombardia; nell’agricoltura sociale “Il Convento delle idee” dalla Campania, “Mammacult” dal Lazio e “SansaSudSociale” dalla Campania; per la valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente “Wonder” dalla Basilicata, “Viaggiatori solidali” dal Lazio, “Play ReCH” dalla Campania e “ReCreo” dalla Toscana; nell’ambito circular economy “Taller delle terre” dalla Lombardia. 

Affaritaliani.it ha raccolto la testimonianza di Giacomo Losio, ideatore con Martina Gironi di “Taller delle terre” , di Miriam Salussolia per “Cartiera” e di Ludovica la Rocca per Play ReCH. 

Giacomo Losio ha dichiarato: “Si tratta di un laboratorio con sede a Lodi che ha l’obbiettivo di rivoluzionare l’industria ceramica, andando a valorizzare gli scarti naturali prodotti dalle aziende del nostro territorio creando valore sociale, occupazionale e ambientale anche nel tempo. Siamo partiti nel dicembre 2018 e abbiamo lanciato sul mercato un primo prototipo adesso siamo in fase di certificazione ambientale e su Lodi stiamo coinvolgendo tutta una filiera di soggetti pubblici e privati per costruire insieme questa soluzione”.

Miriam Salussolia ha evidenziato: “Cartiera è una cooperativa sociale che si pone l’obbiettivo di affrontare alcune delle sfide globali del nostro tempo attraverso la produzione e la vendita di accessori in pelle e tessuti. Con questa attività produttiva Cartiera inserisce persone in condizione di disagio come migranti, richiedenti asilo e categorie svantaggiate e produce accessori riutilizzando materiali che sarebbero scartati. La nostra sede è a Marzabotto e contribuisce allo sviluppo economico di una comunità locale”.

Ludovica la Rocca ha spiegato: “Per poter giocare al riuso del patrimonio culturale abbiamo pensato a una piattaforma che mette insieme tecnologia e realtà. All’interno della piattaforma sono divulgate tutte le attività culturali legate alla rigenerazione urbana e gli utenti possono decidere a quali azioni partecipare. Su questa piattaforma possono trovare spazio non solo i players ma anche gli attori culturali del territorio. Il gioco è piuttosto semplice: si ottengono delle quote per vincere dei premi che sono prodotti del territorio stesso e che ricadono sul territorio in ottica di valorizzazione del nostro patrimonio culturale”.

La piattaforma online ReJobOver4&CoLiving nasce invece per intervenire sul problema dei disoccupati svantaggiati nella difficile fascia di età sopra i 45 anni offrendo un percorso per la riqualificazione e ricollocazione lavorativa di chi ha un'età anagrafica e una situazione psicologica estremamente difficili per farlo.  “Un piccolo hotel per le persone con disabilità” consiste nell'avvio di una struttura turistica ricettiva per il pernottamento e la colazione, gestita da persone con sindrome di Down e Disabilità Intellettiva. L’obiettivo di Il Convento delle idee: coltiviamo con cura è di sostenere e promuovere il miglioramento dell’integrazione sociale sul territorio e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati attraverso un programma di Agricoltura Sociale ed Artigianato Eco-Sostenibile che coinvolge una forte partnership tra istituzioni pubbliche e socio-assistenziali, realtà del privato e reti del settore agricolo. Mammacult vuole  facilitare l’accesso dei bambini alla cultura e di supportare gli adulti a realizzare un processo di educazione responsabile.  Wonder Grottole vuole riabitare il centro storico del borgo di Grottole, grazie alla rigenerazione di alcune case abbandonate, grazie all'attrazione di nuove energie e all'arricchimento della comunità esistente. Viaggiatori solidali, l'incontro che ti cambia intende promuovere un turismo solidale con le comunità locali, in una sinergia tra welfare comunitario e tutela del patrimonio culturale ambientale che arricchirà i viaggiatori e le comunità locali. SansaSudSociale Intende ancora dar vita ad un'attività di agricoltura sociale/biologica che permetta di inserire giovani e soggetti svantaggiati in percorsi umanizzanti in cui il loro apporto produce soddisfazione individuale e collettiva.  ReCreo è una rete che permette il recupero di immobili e terreni delle aree rurali grazie ad una mappatura open-source delle risorse abbandonate e ad un modello di recupero innovativo: l’eCo-Living. Gli eCo-Living sono strutture eco-sostenibili che offrono esperienze di coabitazione a chi è interessato a sperimentare una vita in contatto con la natura e con altre persone. EyeShopper è infine un SDK integrabile nell’applicazione dei supermercati che si basa un sistema di geolocalizzazione interna e VoiceOver, ideato per assistere persone con patologie oftalmologiche. Il suo obiettivo è quello di offrire la possibilità agli utenti di mantenere parte dell’autonomia che progressivamente diminuisce a causa del peggioramento della vista, permettendo loro di vivere con maggior controllo ed indipendenza l’esperienza d’acquisto, raggiungendo un aumentato livello di empowerment.

Tra questi il concorso premierà le quattro migliori idee per le categorie Nord, Centro e Sud Italia, che si aggiudicheranno ciascuna un premio in denaro di 20.000 euro, un finanziamento fino a 50.000 euro insieme a un conto non profit online gratuito e un percorso di incubazione o accelerazione di 4 mesi del valore di 5.000 euro. “Welfare, che Impresa!” conta sul contributo scientifico di AICCON e del Politecnico di Milano – Tiresia e sulla partnership tecnica degli incubatori PoliHub, SocialFare e Campania NewSteel, a cui si aggiungono Hubble-Acceleration Program e G- Factor, novità del 2019.

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