Zanetti (Economia): Atene ko? Calma e gesso. In Italia niente Troika
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"E' un dato sicuramente importante, ma al momento aspetterei prima di suonare i campanelli d'allarme. I nostri numeri per ora anche a livello di spread vanno in un'altra direzione". Enrico Zanetti, sottosegretario all'Economia, intervistato da Affaritaliani.it, invita a non drammatizzare il tonfo della Borsa di Atene e il forte calo di Piazza Affari. L'Italia è a rischio Troika? "Ci mancherebbe altro! Possiamo stare tranquilli rispetto a uno scenario di questo tipo. Le difficoltà e le sfide da vincere ci sono, però, accidenti, prima di invocare la Troika...mamma mia".
Però l'Italia dovrà ridurre di uno 0,4% il deficit entro marzo. Giusto? "Calma, sono letture diverse fatte sulla relazione dell'Eurogruppo. Calma e gesso. Per ora è un fatto che la nostra manovra è al vaglio della Commissione europea e a marzo ci sarà sicuramente un ulteriore momento di indagine, anche alla luce consuntiva di quella che sarà la manovra dopo l'iter parlamentare. Posto che il primo giudizio viene dato su un disegno di legge, il lavoro parlamentare sta migliorando l'impianto senza però snaturarlo e quindi ci sono tutti i presupposti perché questo giudizio positivo possa trovare conferme a bocce ferme a marzo". Quindi non è sicuro che l'Italia debba ridurre il deficit dello 0,4%? "No, ma la questione non è lo 0,4%. L'Italia ha una manovra che ritiene più che adeguata rispetto ai vincoli e agli obiettivi europei. Lo ha già ripetuto in più occasioni e vedremo il confronto che avremo a marzo con la Commissione europea".
E le critiche della Germania all'Italia? "Molti rappresentanti del governo prima di me hanno replicato in modo più che puntale a interventi fuori dall'usuale da parte della Cancelliera sulle nostre manovre. Non mi sento di aggiungere nulla di più, ma di sottoscrivere parola per parola quello che hanno detto Delrio e Gozi. Comunque - spiega Zanetti - queste cose possono succedere solo in Italia, perché da noi esiste sempre il gioco di chi sta all'opposizione che è pronto a sostenere le ragioni esterne sempre per un'ottica di conflitto interno e mai a fare fronte comune. Anche quando in teoria chi muove le critiche è spesso additato da questi stessi come il peggior nemico del Paese. Salvini e prima ancora Berlusconi hanno sempre espresso giudizi tra il critico e il feroce nei confronti della Merkel, però nell'istante in cui la Merkel fa un intervento non elegante nei confronti del nostro governo sono pronti addirittura a riconoscerle dei meriti. L'Italia da questo punto di vista ha veramente molta strada da fare".