Bridget Jones, 3° film in dubbio. Lo svela ad Affari Helen Fielding
di Paola Serristori
La scrittrice inglese Helen Fielding, creatrice dei best seller “Il Diario di Bridget Jones” (1996), “Che Pasticcio, Bridget Jones” (1999), ha incontrato il pubblico a Parigi, nello spazio libreria di BHV Marais, il grande magazzino parigino del lusso che appartiene allo stesso gruppo di Galeries Lafayettes. L'occasione è stata la firma con dedica del terzo capitolo della vita di Bridget, uscito in Italia col titolo “Bridget Jones. Un amore di ragazzo” (Rizzoli), quattordici anni dopo il precedente e che attende ancora la versione cinematografica.
Dopo il “no” di Hugh Grant, che aveva interpretato i primi due movie accanto a Renée Zellweger e Colin Flirt, motivato ufficialmente con divergenza sulla trasposizione cinematografica del soggetto letterario, l'autrice Fielding non nasconde la propria perplessita sul progetto di cui si è ampiamente parlato.
“Un altro film? Può darsi... ”, è la laconica risposta che concede ad Affaritaliani. E' già molto, comunque, perché conferma i rumors sulla fase di stanca della nuova produzione che Universal Studio aveva caldeggiato sin dal 2011, quando il terzo libro era in preparazione. Forte delle vendite di oltre 15 milioni, e dell'esperienza a propria volta prima come editorialista e poi sotto i riflettori, Fielding sa bene che non è facile ripetere il successo. E l'insuccesso non si addice più a Bridget Jones, che nell'ultimo romanzo è cinquantenne, vedova, con due figli, e cerca l'amore sui social.
Qualcuno vi aveva colto dei riferimenti autobiografici. In effetti, non solo Helen Fielding è coetanea di Bridget Jones, ha un ex marito, due figli, ma a guardarla bene ha lo stesso taglio di capelli della protagonista sullo schermo, indossa una petit robe rouge che ci si immagina in una scena del film, sorride come l'attrice che era stata scelta per impersonare l'eroina, ed assomiglia in modo impressionante alla figura femminile in controluce sulla copertina del terzo volume.