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Spettacoli
La “Grande Anima” di Ron per i malati di Sla
"La forza di dire sì": così si intitola il nuovo cd 2016 di Ron. Il ricavato andrà a favore dei malati di Sla

Di Raffaello Carabini

Ron è una gran bella persona. Uno che quando parla dei malati di Sla (l’incurabile malattia neurodegenerativa che riduce a poco a poco tutte le attività muscolari fino al decesso), che va a trovare in giro per l’Italia durante i suoi tour, dice: “le loro case sono uno scenario strepitoso, famiglie con il cuore ferito ma con lo sguardo della speranza, nessuno che mi dica guarda come sono ridotto, scherzano, mi fanno domande trabocchetto, hanno una fiducia enorme, insegnano, perché sono come un aquilone, stanno volando sopra di noi, ci guardano dall’alto”.

E proprio “Aquilone” s’intitola uno dei due brani inediti (l’altro è “Ascoltami”) del suo nuovo splendido doppio album “La forza di dire sì”, da oggi disponibile nei negozi e negli store digitali. A sedici anni dal doppio album “70/00”, che festeggiava il suo trentennale di carriera e il passaggio del secolo con alcuni duetti importanti, e a undici da “Ma quando dici amore”, che segnava l’inizio dell’impegno a favore dei malati di Sla con 13 duetti con gli amici e i colleghi più importanti conosciuti, ripete più in grande la medesima operazione, perché “la malattia c’è ancora e bisognava fare un disco con ancora più personaggi, che ringrazio tutti, per la disponibilità e la bellissima iterazione che mi hanno offerto”.

I capolavori della carriera di Rosalino Cellamare (suo nome anagrafico) ci sono tutti, o quasi, da una spettacolare “Al centro della musica” con Marco Mengoni a una frastagliata “Anima” con Malika Ayane, da una stridente “Prigioniera a distanza” con Emma Marrone a una simpatica “Attenti al lupo” con Elio e le Storie Tese, da una disseccata “I ragazzi italiani” con Francesco De Gregori a una volante “Aquila” con Giuliano Sangiorgi, fino alla canzone-sigla “Una città per cantare”, cui hanno contribuito tutti i partecipanti.

Gli altri protagonisti sono Jovanotti (messosi quasi a nudo in un’intensa “Il gigante e la bambina”), la Bertè (“era emozionatissima”), Nek, D’Alessio, i giovani Fragola e Atzei, Renga, Antonacci, Arisa, Sangiorgi, Fabi (lirico in una chitarristica “Il mondo avrà una grande anima”), Pezzali (“mi diceva, ma tu sei Ron, dimmi come devo cantare, mi ha reso orgoglioso”), Biondi, Syria, Renga, Kekko dei Modà, la Ferreri, Antonacci, Barbarossa e anche Pino Daniele e Lucio Dalla. Ron li ha voluti “per omaggiare due artisti immensi che se sono andati a poca distanza tra loro, con due chicche: quella con Pino registrata durante il tour che abbiamo fatto insieme nel 2002, un brano a cui voleva sempre partecipare, e quella con Lucio ripresa da “70/00”, con gli archi spettacolari dell’uomo Bialetti, Beppe Vessicchio”.

“Non posso dire di non aver goduto con ognuno di loro”, continua Ron, che porta i suoi 63 anni con un piglio giovanile e sorridente, “ciascuno a modo suo, con il suo modo di cantare mi ha dato un qualcosa e l’ha messo nel disco.” E continua: “Di cd se ne vendono pochi, lo so, ma io credo che sia giusto farli. Specie se è indispensabile venderli per combattere una malattia che colpisce inesorabile seimila persone in Italia. Specie se si riesce a fare una cosa che non ha fatto nessuno, mettendo insieme 24 cantanti, che daranno la loro testimonianza anche sui social, dove sono seguiti da milioni di follower. E che, lo confesso, ho l’idea di riunire in un grande concerto.”

Tutte le royalty del disco, al netto delle spese, in una percentuale importante sul prezzo (attorno al 40%) visto che tutti hanno partecipato gratuitamente (“li ho chiamati di persona per illustrare il progetto e per far scegliere loro la canzone che avrebbero voluto interpretare: nessuno ha rifiutato”), andranno alla Aisla, l’associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, che ha Ron come consigliere nazionale. Un’associazione, conclude il suo presidente Massimo Mauro, ex-calciatore ora commentatore tv, “che finora è riuscita a destinare oltre 9 milioni e 700mila euro per la ricerca, permettendo la realizzazione di 56 progetti di ricerca e di 126 pubblicazioni scientifiche, che rappresentano solo un piccolo progresso perché la cura definitiva non c’è ancora. Il nostro impegno è alimentare la speranza, grazie anche a operazioni come questa di cui gli ammalati si sentono protagonisti.”

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la forza di dire sì nuovo album ronron consigliere aislaron nuovo cd 2016 a favore della sla





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