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Spettacoli
Sanremo 2018, Festival patrimonio dell’Unesco

Sanremo 2018, Festival patrimonio dell’Unesco

In fondo se circa 10 milioni di persone hanno seguito ‘Il Grande Fratello’ o altrettante si sono ‘imbambolate' di fronte alle avventure dell’ Isola dei Famosi o peggio sono rimaste  appiccicate allo  schermo del televisore ( comprato a rate con interessi zero) per le vicende di ‘Riccanza’ dove, giovani bene di portafoglio e un po meno di testa, sfoggiano la loro ricchezza, non bisogna sorprendersi se mezza Italia sta attaccata da ben 67 anni, anzi da oggi 68, al Festival di Sanremo.

A dire la verità, al Festival della Città dei Fiori dovrebbe essere riconosciuto dall'Unesco il diritto di essere Patrimonio dell’Umanità, alla pari di siti storici, monumenti, o città o alimenti come la pizza.

Sanremo 2018, Festival unico al mondo

Perché?

Semplicemente perché il Festival di Sanremo è un qualcosa di unico nel mondo che riesce a catalizzare da tempo immemorabile la curiosità di milioni di italiani.
Italiani che, per tre giorni, rimangono avvolti in una rete mediatica costruita da giornali, televisioni, radio e adesso social di tutti i tipi.
Un sabba di interviste, gossip, scandali e purtroppo suicidi da far impallidire chiunque.

A vedere cosa?

In primis un melting pot di personaggi di ‘ere' diverse, di giovani attori, di vecchi cantanti, di monumenti preistorici della canzone italiana riesumati per l'occasione in un vortice mediatico che termina da sempre con un vincitore. Qualche cantante straniero che pare catapultato da Marte arricchisce la zuppa canora.

Secondo, il Festival di Sanremo e’ uno dei rari esempi di gara dove è importante partecipare ma non vincere poiché  chi vince, nove su dieci scompare dalla scena e dalla fama.
 E anche questa e’ un’unicità che rende speciale la gara canora sanremese.

Sanremo 2018, Festival nato nella preistoria

E terzo, dove è possibile trovare nel mondo un altro programma nato quando la televisione era in bianco e nero, riservata solo alle case dei più’ ricchi e condivisa socialmente nei bar. In bar di paese dove famiglie al completo passavano tre serate con lo stesso piacere di sognare una crociera nei Caraibi. Un programma nato nella preistoria e che sopravvive anche nell’era di internet. Pensiamo sia un caso straordinario.

Quando il Festival nacque l’Italia stava crescendo, cominciava ad avvertire le benefiche avvisaglie del boom economico. Stava passando da paese sostanzialmente agricolo  al sesta potenza industriale nel mondo.

E chi sosteneva lo spettacolo e i sogni degli italiani in questo momento felice ed irripetibile?
Due miti dello spettacolo, Mike Bongiorno e Pippo Baudo, incantatori di gente semplice e operosa che rimaneva a bocca aperta dall’eloquio inarrestabile del Pippo nazionale.
e dall’inglese molto americano del Super Mike, inarrivabile ‘gaffeur’.

Ecco il Festival di Sanremo e’ per tutti questi motivi un affresco, uno spaccato storico della società italiana che è cresciuta, ha avuto successo nel mondo, ma che ancora non vuole staccarsi dal suo Sanremo. Ed eccopérchè deve diventare un Patrimonio dell’Umanità.

Festival di Sanremo 2018. Un programma incopiabile

Con la stessa passione con la quale non ci si può’ staccare ad esempio dai Navigli di Milano, da via Caracciolo a Napoli, da Piazza di Spagna a Roma o da tante altre icone che hanno fatto del nostro paese qualcosa di unico e invidiato nel mondo non ci si può’ staccare da Sanremo.

Ed allora via, togliamoci la solita puzza sotto il naso (frutto talvolta di un ipocrito snobbismo ) e fermiamo il dito del telecomando sul Festival Nazionale.
Bello o brutto che  sia è tutto nostro, tutto italiano.
Magari non andiamone fierissimi ma sappiamo che è un qualcosa che gli altri, nel bene e nel male, non hanno.
La pizza la trovi pure a Taiwan ma il Festival di Sanremo, forse per la sua bellezza unica o per la sua bruttezza altrettanto unica, è incopiabile.

 

 

 

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