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Esteri
I Talebani confermano l'uccisione di Mansour

I talebani confermano la morte del loro leader Mullah Akhtar Mansour nell'attacco di un drone Usa, mentre si trovava in un veicolo in una remota area del Pakistan ai confini con l'Afghanistan. La notizia arriva da un comandante delle milizie islamiche. Ad annunciare l'uccisione, in un attacco sferrato dagli Usa con un drone, era stato già ieri il Pentagono. Secondo fonti americane militari, il blitz è stato autorizzato direttamente dal presente degli Stati Uniti, Barack Obama. Inizialmente era stata la testata locale afghana Kabul News a scrivere su Twitter: "Il leader dei talebani, mullah Mansour, è stato ucciso a Zabul, notizia non confermata". Veniva citato l'attacco con drone. Ma i  media locali smentivano: "E' stato colpito un taxi e ucciso il tassista".

Ma pochi minuti dopo la pubblicazione del post su Twitter, è stato Peter Cook, portavoce del Pentagono, a far sapere che sono stati gli Usa ad aver effettuato un attacco aereo, contro Mansour in un'area remota, una regione al confine tra l'Afghanistan e il Pakistan. E oggi è lo stesso segretario di Stato americano, John Kerry, a commentare la notizia: "Il leader talebano Mullah Akhtar Mansour è stato fatto oggetto di un raid americano perché rappresentava una "minaccia" per le truppe americane, per i civili afgani e per i colloqui di pace", ha detto durante una visita in Birmania.

Che Mullah Mansour sia morto è un'ipotesi "più che probabile" per il coordinatore del governo afghano (chief executive), Abdullah Abdullah. Da parte sua in un comunicato la presidenza della repubblica afghana ha confermato il raid precisando che sono in corso verifiche per ottenere maggiori risultati su quanto accaduto e sulla sorte di Mansour. Dopo aver indicato durante il consiglio dei ministri domenicale che i missili hanno centrato l'auto in cui apparentemente stava viaggiando in Pakistan il leader talebano, Abdullah ha concluso: "Se le notizie circolate sono vere si tratta di un colpo davvero serio per i talebani".

Mansour è succeduto nel luglio dello scorso anno al mullah Mohammad Omar a capo dei talebani. A dicembre era stata diffusa notizia del suo ferimento a Quetta, in una sparatoria, e poi alcune fonti affermarono fosse morto. La notizia fu smentita da membri del gruppo estremista.

Leader supremo dell'Emirato islamico dell'Afghanistan, è stato il successore del mullah Omar, la cui morte nel 2013 era stata tenuta nascosta per due anni. Mansour era salito al potere a fine luglio dello scorso anno, ma era stato da subito contestato dalle fazioni rivali. Non piaceva infatti all'ala dissidente del movimento - tra cui i militanti guidati dal mullah Mohammad Rasoul - che lo accusava di essere un uomo del Pakistan se non addirittura un "fantoccio dell'Isi", i servizi di intelligence militare di Islamabad.

Chi è favorito, ora, nella corsa per la successione? Secondo alcuni analisti, la prima ipotesi potrebbe essere quella del mullah Abdul Manan Akhund fratello del Mullah Omar, fondatore del movimento e morto un paio di anni fa. Un'altra ipotesi potrebbe essere il mullah Yakoub come non è da escludere il vice di Mansour,  Sirajuddin Haqqani, leader della rete Haqqani, un movimento alleato ai talebani.

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