Alta tensione Cina-Usa: "Obama vuole la guerra"
Dopo la Russia, anche la Cina ha risposto al documento sulla nuova strategia militare Usa, reso pubblico mercoledi' dal Pentagono e in cui si adombra un crescente rischio di conflitto con le due potenze rivali. Il ministero degli Esteri di Pechino ha denunciato quella che ha bollato come una "mentalita' da Guerra Fredda". "Riteniamo vada abbandonata", ha affermato in un briefing con la stampa la portavoce del dicastero Hua Chunying. Giovedi' una prima risposta indiretta a Washington era arrivata con le maxi-manovre navali cinesi nel Mar Giallo che, seppur programmate da tempo, hanno fatto sfoggio di un enorme dispiegamento di mezzi e armamenti, in gran parte di ultimissima generazione.
"Esprimiamo insoddisfazione e dissenso rispetto alle irrazionali esagerazioni sulla minaccia rappresentata dalla Cina contenute nella relazione americana", ha scandito le parole Hua. Principale nodo del contendere, la pretesa della Repubblica Popolare di rivendicare piena sovranita' su almeno l'80 per cento del Mar Cinese Meridionale, elemento-chiave delle grandi rotte commerciali, e dunque sulle sue ricchissime risorse naturali, ancora poco sfruttate: pretesa a sostegno della quale Pechino non ha esitato a creare strutture artificiali, addirittura vere e proprie isole, pur di spostare sempre piu' in la' le linee di demarcazione delle proprie acque territoriali, della zona economica esclusiva, della piattaforma continentale e via dicendo, ma soprattutto delle relative prerogative. "Abbiamo gia' spiegato con chiarezza, e in numerose occasioni, la nostra posizione circa la questione della costruzione su isole e scogli nel Mar Cinese Meridionale", ha tagliato corto la portavoce ministeriale, senza citarle ma pur sempre evocando le giustificazioni a vario titolo addotte in termini di sicurezza della navigazione, di ricerca scientifica e di prevenzione delle catastrofi naturali. "Pensiamo", ha concluso Hua, "che gli Stati Uniti debbano disfarsi della loro mentalita' da Guerra Fredda"