Rebus governo in Tunisia dopo il voto
Il partito anti-islamista Nidaa Tounes ha vinto le elezioni legislative in Tunisia conquistando 85 dei 217 seggi dell'Assemblea dei rappresentati del popolo. Ennahda, grande favorita della vigilia, ne ha presi 69 mentre l'Unione patriottica libera (Upl) dell'uomo d'affari Slim Riahi è arrivata terza con 16 seggi.
I dati confermano il pesante crollo subito da Ennahda, partito d'ispirazione islamica, e dal suo alleato, Congresso per la Repubblica del presidente Moncef Marzouki, che già sospettano casi di frodi e abusi nello scrutinio. Il segretario generale di Ennahd, Samir Dilou, ha inoltre detto di temere che si voglia preparare un ritorno sulla scena politica tunisina dell'Rcd (il disciolto partito dell'ex dittatore Ben Ali) attraverso il suo “volto più laico”. E' noto, infatti, che all'interno di Nidaa Tounes vi siano anche elementi legati all'ex regime di Ben Ali. Resta da vedere, quale coalizione potrebbe guidare il paese, dal momento che, nonostante la vittoria, Nidaa Tounes non ha i numeri per poter costituire un governo da solo. Si potrebbe profilare, addirittura, una grande coalizione con Ennahda. Tuttavia, è previsto che il partito vincitore formerà il governo solo dopo le elezioni presidenziali, in programma per il 23 novembre dove si sfideranno 27 candidati.
Quelle di domenica 26 ottobre sono state le prime elezioni in Tunisia dopo la Rivoluzione dei Gelsomini e la partecipazione al voto si è attestata al 69% degli aventi diritto. I tunisini sono stati chiamati alle urne per eleggere i componenti del primo parlamento democratico; quello attuale, infatti, è in realtà l'Assemblea costituente eletta nel 2011.
Tra tutti i paesi interessati dalla cosiddetta Primavera Araba, la Tunisia è quello che presenta maggiori motivi di ottimismo grazie alla relativa linearità del processo di transizione, l'emarginazione delle forze radicali e la capacità dei partiti di giungere a compromessi. Tuttavia, vi sono ancora delle sfide che gettano delle ombre sul futuro del paese: la situazione economica ancora molto critica, l'emergenza sicurezza legata alla comparsa di gruppi jihadisti, la disaffezione dei cittadini verso la politica. Il risultato delle elezioni e le reazioni delle forze politiche rappresentano quindi passaggi particolarmente importanti e delicati per valutare la solidità del processo di transizione e le reali chance del paese di affermarsi come esempio di successo nel mondo arabo.