Caro Silvio, non è giunta l'ora di farsi da parte?
Di Alberto Maggi
Sono ormai vent'anni che in Italia c'è di fatto una guerra civile permanente: berlusconiani contro anti-berlusconiani. Francamente il Paese ha bisogno di crescere. Di andare oltre e di emanciparsi dall'incubo del Cavaliere. Ora l'Italia si è fermata in attesa della decisione della Cassazione sul processo Mediaset. La politica è bloccata e non si decide più nulla. Perfino il Pd si spacca e la Lega mette a rischio le Regioni del Nord pur di differenziarsi dal Pdl. Partito diviso tra falchi e colombe. Che la mattina minaccia la crisi e la sera getta acqua sul fuoco. Ma così non si va da nessuna parte. L'immobilismo è il peggior nemico e allontana la ripresa. Non se ne può più.
Berlusconi è il politico più ricco d'Italia. Nel bene o nel male entrerà nei libri di storia. Ed era quello che voleva. Ma è giunto il momento di voltare pagina. E se Silvio vuole bene al suo Paese forse dovrebbe prendere davvero in considerazione l'idea di lasciare la politica attiva e magari ritarsi in una località in giro per il mondo. Non una fuga ma un meritato riposo dopo vent'anni alla ribalta. Oltre all'Italia, che uscirà dalla contrapposizione tra nemici, ne beneficerà anche il Centrodestra. A sinistra c'è Renzi. Che è il futuro. A destra c'è il vuoto. E finché Berlusconi sarà al suo posto il ricambio e la nascita di un nuovo leader non sono possibili. Aznar, Blair, Schroeder, Sarkozy e tanti altri. Tutti i leader europei a un certo punto passano la mano.
Perché noi dobbiamo sempre essere un'anomalia? Forza Silvio, rilancia Forza Italia come promesso, metti in ordine il Pdl ed entra nella storia lasciando spazio ad altri. Un vero statista sa quando è il momento di appendere le scarpe al chiodo. Per il bene di tutti.
@AlbertoMaggi74