Il cambio di direzione, anche sulla politica estera americana e nei rapporti con le organizzazioni internazionali, comincia ad essere sempre più evidente.
L’unilateralismo è stato il marchio di fabbrica di Donald Trump. Ora la nuova via è stata indicata da Linda Thomas-Greenfield, la donna che guiderà la rappresentanza statunitense alle Nazioni Unite nell'era Biden ‘Voglio dirlo chiaramente: l'America è tornata, il multilateralismo è tornato, la diplomazia è tornata”. Una dichiarazione di intenti che fissa dei traguardi ambiziosi e diversi dai precedenti per i prossimi 4 anni.
Da quando è arrivato alla Casa Bianca nel 2017, Trump aveva messo tre suoi uomini alla testa della Banca Mondiale (David Malpass, nominato nel 2019), del Fondo Monetario Internationale (Geoffrey Okamoto, primo vicedirettore delegato dallo scorso marzo) e dell’Inter-American Development Bank (Mauricio Claver-Carone).
Tutte nomine nella logica dello spirito trumpiano ‘America First’ che mirava a ridurre ‘al lumicino’ le opzioni di collaborazioni multilaterali.
Il repubblicano voleva un Governo molto nazionalista dove l’America dava le regole e gli altri Paesi obbedivano. Ma adesso i tre dovranno adeguarsi alla filosofia di Joe Biden.
Sia David Malpass che Geoffrey Okamoto dovrebbero rimanere al loro posto evitando lo spoyl system già cominciato.
Il primo è riuscito a prendere le distanze dal suo padrino politico, già dal primo giorno e ha sempre mantenuto un profilo molto basso con un’immagine di riformista costruttivo.
Il secondo, Okamoto, nonostante fosse molto vicino a Trump, sembra avere idee chiare su come terminare il mandato. Okamoto rappresenta il contrappeso americano alla bulgara Kristalina Georgieva in quota europea. Al momento non sembra che la nuova amministrazione americana voglia aprire un fronte con il FMI.
Altro discorso per il terzo alto dirigente,Claver-Carone.
Una nomina la sua discussa fin dall’inizio: per essere il primo latinoamericano a capo dell’istituzione e per il profilo da falco del cubano-americano rappresentante dell’ala più dura del Partito Repubblicano.
‘Sarà difficile per lui lavorare con il governo Biden-hanno confermato molti osservatori.Comunque sia, sia Claver-Carone che Malpass e Okamoto saranno costretti ad allinearsi con una linea politica contraria in molti modi alla loro visione del mondo.
In altre parole, dovranno mettere da parte la propria ideologia e le proprie pulsioni interne per difendere principi molto diversi da quelli dell'Amministrazione che li ha nominati. ‘Il Presidente eletto si affiderà alla Banca mondiale, al FMI e all'IDB per affrontare le difficoltà economiche e sociali della pandemia e spera molto che queste persone possano rispondere alla direzione della sua politica’ ha confermato un osservatore molto vicino alla Casa Bianca.
‘”In ogni caso-ha concluso il funzionario-dipenderà da loro adattarsi ad un ambiente a Washington completamente diverso dal precedente’.
Commenti