Chi è Moni Ovadia, l'ebreo antisionista che ha ricevuto il passaporto palestinese - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:38

Chi è Moni Ovadia, l'ebreo antisionista che ha ricevuto il passaporto palestinese

L'atipico attore, scrittore e produttore italo-bulgaro. Il ritratto

di Marco Santoni

Moni Ovadia, l'ebreo che si batte per il "il popolo più solo al mondo": quello palestinese. Il ritratto

La notizia arriva attraverso il suo profilo Facebook: Moni Ovadia, celebre attore, scrittore e produttore italo-bulgaro, ebreo sefardita, ha ottenuto la cittadinanza palestinese "honoris causae". Da sempre antisionista e impegnato nella difesa del popolo palestinese, Moni ha accolto con onore e commozione il passaporto dalle mani del presidente Abu Mazen, presso l’Ambasciata Palestinese a Roma. Le parole usate non lasciano spazio a dubbi: ha definito il popolo palestinese "il più solo al mondo" e ha ribadito il suo impegno nella lotta per la libertà dei palestinesi.

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Ma chi è Moni Ovadia?

Nato a Plovdiv in Bulgaria, il 16 aprile 1946, si trasferisce quasi subito con i suoi a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale. Ovadia è celebre soprattutto per aver fatto conoscere e rivitalizzato la cultura yiddish e la musica klezmer al grande pubblico, attraverso spettacoli teatrali come Oylem Goylem. Ma difende da sempre anche i diritti umani ed è contro il nazionalismo ebraico e sionista, distinguendo nettamente la cultura ebraica dalla politica israeliana.

Ovadia si definisce ebreo antisionista. Il 29 agosto 2014, poco dopo la prima tregua "duratura" dall'inizio dell'operazione Margine di protezione tra Israele e la striscia di Gaza, Ovadia ha rilasciato un'intervista al Fatto Quotidiano in cui spiega perché sostiene i diritti dei palestinesi e come l'ossessione per la Shoah, insieme all'ultranazionalismo israeliano, siano strumentalizzati da Israele e dalla destra reazionaria di Netanyahu, attraverso la propaganda, per continuare a colonizzare i territori palestinesi e ad uccidere i suoi abitanti.

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