Clima, la sordità dell'Europa sul surplus tedesco e Trump si vendica
L’Ue attui politiche che riducano il surplus tedesco e Trump cederà sul clima
Non gioca a favore la limitata capacità di concertazione del presidente Usa Donald Trump. Come la frase “L’Europa faccia da sola” della cancelliera Angela Merkel. Due posizioni che nascono dalla chiarificazione su che cosa si debba intendere per protezionismo. Non un atteggiamento fine a se stesso, ma una declinazione della globalizzazione: “commercio libero, corretto e con reciproco vantaggio”, per usare parole di Trump.
Al presidente Usa interessa poco del clima, mentre la sua intransigenza è sulle politiche economiche dell’Ue che favoriscono il surplus tedesco. Quest’ultimo si basa sulla svalutazione dell’euro sul dollaro, sull’alta produttività e i salari bassi degli operai tedeschi. Trump attende un segnale da Bruxelles: politiche industriali in area Ue che determinino a livello globale appunto un “commercio libero, corretto e con reciproco vantaggio”. La soluzione?
Che la Germania esporti maggiormente parte della sua produzione in area Ue, ma per fare questo la stessa Ue, con il consenso della Germania, deve attuare nuove politiche che facciano ripartire le economie e quindi la domanda degli Stati membri. – Da ricordare che in ambito Ue un eccessivo surplus commerciale non prevede la procedura di infrazione, seppure il suo contenimento è indicato in quanto limita le economie degli altri Paesi aderenti. – Trump utilizza gli strumenti che ha a disposizione: dazi e ricatto sul clima.
E intanto prende forma una naturale alleanza tra Usa, UK (sempre più povero dopo Brexit) e Giappone, di cui alcuni settori come l’industria automobilistica soffrono della concorrenza tedesca. Francia e Italia? Prima di seguire ciecamente la Germania (“L’Europa faccia da sola” della Merkel suona un po’ autoreferenziale…) dovrebbero riflettere su quanto della loro situazione economica negativa dipenda dalla politica tedesca.