Coree, Pyongyang pronto a lanciare un missile. Cyber-attacco a banche e tv
La Corea del Sud ha elevato il livello di allerta perche' considera "sufficientemente alta" la prospettiva del lancio di un missile nordcoreano. Di fronte alle crescenti minacce del Nord, il comando congiunto delle forze sudcoreane e statunitensi ha elevato il sistema di vigilanza da 'Watchcon 3' a 'Watchcon 2', che si attiva quando si ritiene che ci sia una minaccia "importante". Il livello piu'alto, Watchcon 1, si attiva solo in tempo di guerra.
Il missile che Pyongyang potrebbe lanciare e' un Musudan a medio raggio con una gittata di circa 3.500km in grado di volare sopra il Giappone, ha spiegato il ministro degli Esteri sudcoreano, Yun Byuong-se in Parlamento.
Il lancio, secondo i militari di Seul, potrebbe avvenire da un momento all'altro perche' i preparativi sono terminati. Pyongyang la scorsa settimana aveva dato tempo ai diplomatici stranieri fino ad oggi per valutare se lasciare il Paese. Ogni momento e' buono dunque, fin al 15 aprile quando e' l'anniversario di nascita del fondatore della dinastia, Kim Il Sung, il nonno dell'attuale dittatore.
Il lancio potrebbe coincidere anche con la presenza simultanea a Seul venerdi' del segretario di Stato americano, John Kerry, e del segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. Intanto Seul -la cui intelligence ha individuato altri veicoli che trasportano missili Scud e Rondong, e non esclude lanci "multipli"- ha chiesto la mediazione di Cina e Russia. Eppure a Pyongyang la vita sembra scorrere tranquilla alla vigilia di quella che e' la festa piu' importante del Paese. Anzi il regime ha annunciato che domenica ospitera' una maratona internazionale.
Il mondo dunque attende con il fiato sospeso le prossime mosse. Del resto, quel che accade all'interno dell'elusivo regime e' sempre piu' opaco considerato che Pyongyang ha anche chiuso ai gruppi turistici l'accesso al valico di confine di Dandong, il piu' importante tra quelli che la collegano alla Cina. Rimane il racconto dei fuoriusciti: un ex ufficiale e una ex spia hanno riferito di un esercito spaccato e di un leader appena trentenne che fatica a controllarlo. Proprio la tensione nell'esercito e il desiderio di un leader, appena 30enne, di consolidare il suo potere, potrebbero essere all'origine dell'attuale campagna bellicosa.