Corteo per Gaza a Torino, scontri tra proPal e polizia: idranti e lacrimogeni. Tra gli obiettivi anche Leonardo e l'aeroporto - Affaritaliani.it

Esteri

Ultimo aggiornamento: 18:53

Corteo per Gaza a Torino, scontri tra proPal e polizia: idranti e lacrimogeni. Tra gli obiettivi anche Leonardo e l'aeroporto

Una cinquantina di manifestanti pro Palestina che si erano dati appuntamento a Borgaro Torinese hanno raggiunto l’aeroporto di Caselle e si sono avvicinati alle reti attraversando i campi limitrofi

Torino, una cinquantina di manifestanti pro Palestina vicini all'aeroporto

"Siete pregati di farci passare, lo chiediamo alla vostra umanità" hanno detto poco prima di iniziare a lanciare oggetti, bottiglie di vetro, sassi, qualche torcia, fumogeni e grossi petardi verso gli agenti, colpendoli anche con le aste delle bandiere palestinesi con cui sfilavano in corteo.

La polizia, come riporta l'Ansa, ha risposto continuando a sbarrare loro la strada, utilizzando un idrante e dei lacrimogeni. Il corteo ha annunciato quindi che tornerà indietro e che cercherà di arrivare a Caselle da altre strade.

Un centinaio circa di manifestanti in bicicletta invece nel frattempo sono riusciti a entrare nella superstrada che porta allo scalo Sandro Pertini, che dista una quindicina di chilometri dalla città. A Borgaro Torinese, paese a oltre metà strada verso l'aeroporto, una cinquantina di manifestanti intanto è in presidio. La superstrada per l'aeroporto in direzione dello scalo intanto è stata chiusa, mentre è percorribile in direzione del capoluogo, ma con uscita prima di arrivare in città. 

L'iniziativa è organizzata dal coordinamento Torino per Gaza, che annuncia l'intenzione di "raggiungere e bloccare lo scalo", passando lungo la statale e attraversando Borgaro, con l'obiettivo di toccare anche una delle sedi piemontesi di Leonardo. "A noi non basta che gli aiuti della Flotilla arrivino a Gaza, noi vogliamo che si fermi il genocidio e che venga fermata l'entità sionista di Israele", hanno detto dal microfono prima di partire.

Una cinquantina di manifestanti pro Palestina che si erano dati appuntamento a Borgaro Torinese hanno raggiunto l’aeroporto di Caselle e si sono avvicinati alle reti attraversando i campi limitrofi.

Tra i manifestanti anche un bambino il viso coperto da una kefiah con un'imitazione di una fionda come quelle usate durante l'Intifada. Davanti al corteo alcune centinaia sono in bici, poi il resto delle persone in corteo dietro una grande bandiera palestinese e uno striscione con la scritta: "Fermiamo il Terzo Reich israeliano che ammazza i bambini e i giornalisti". C'è anche un altro striscione che recita: "Blocchiamo tutto".

"Vogliamo continuare a mostrare e a praticare realmente quello che abbiamo promesso: bloccare tutto", affermano gli organizzatori. "Bloccare l'aeroporto Torino Caselle significa apportare un danno economico a uno dei punti nevralgici della viabilità nazionale e internazionale della regione Piemonte. Significa opporsi a continui voli verso Tel Aviv, voli che permettono ai soldati di atterrare in Italia per riposarsi dal genocidio".