E le femministe persero la chioma
Ci giunge da Oltreoceano una esilarante reazione all’elezione di Donald Trump.
Il New York Magazine riporta la testimonianza disperata di una direttrice di teatro che testualmente scrive sconsolata:
“È come se il tuo fidanzato ti avesse mollata senza spiegazioni per mettersi con la tua vicina…”
“Dopo le elezioni ho pianto tre giorni, al quarto ho detto, ‘Vaff…!’ Ho preso le forbici e li ho tagliati tutti. Un gesto di sfida, per sentirmi più forte”.
Impazza negli Usa il “post-Trump haircut” e cioè il taglio stizzoso e rabbioso della chioma per protestare contro il destino cinico che ha voluto la sciagura di Donald, l’antifemminista, alla Casa Bianca.
Le femministe Usa (e mondiali) volevano rompere il soffitto di cristallo ed invece tale struttura gli è caduta addosso rovinosamente ed ora, orfane della prototipale Hillary Clinton, non trovano di meglio che tagliarsi per protesta rabbiosa i capelli.
Ciocche bionde riempiono i praticelli verdi smeraldo intorno al memoriale di Lincoln e vicino alla Casa Bianca a Washington.
Cosa sta succedendo alle donne radical chic Usa?
E soprattutto quando vedremo tal ciocche anche da noi?
Intanto i parrucchieri Usa si strofinano le mani per gli inaspettati affari; le donne passionarie Usa hanno una stella polare, un mantra che si ripetono mentre vagano disperate: “Pensa a Melania Trump e fa il contrario” magari rose da un po’ di invidia per questa straniera dell’Est che è riuscita a piazzarsi sullo scranno più alto del mondo con vecchie e vituperate tecniche squisitamente femminili.
La domanda che serpeggia anche da noi è : “Dopo la sconfitta di Renzi quando vedremo le prime ciocche bionde cadere a terra? Tutti guardano con malcelata apprensione Lady Etruria che di capelli biondi e vaporosi se ne intende bene…