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Esteri
Elezioni Usa 2020,la vera sfida di Trump non è con Biden ma con Kamala Harris

Joe Biden e Kamala Harris, rispettivamente candidati alla presidenza e vicepresidenza Usa per i Democratici, per la prima volta insieme; e la campagna elettorale per la Casa Bianca è entrata ufficialmente nel vivo. Con un attacco a gamba tesa contro il presidente Usa, Donald Trump, colpevole di aver "fatto a brandelli" il Paese e che "non è all'altezza" del suo compito, il ticket Democratico ha lanciato la sua campagna, una campagna per trovare "l'anima della nazione" e che vuole superare il messaggio "Noi o il caos" di Trump e Mike Pence.

Harris, da ventiquattr'ore 'running mate', compagna di corsa, di Joe Biden, è comparsa per la prima volta accanto a lui a un evento a Wilmington, nel Delaware, lo Stato dell'ex vicepresidente Usa e, a causa della pandemia da nuovo coronavirus, la base della campagna elettorale Democratica. Un evento chiuso al pubblico, nel quale i due si sono presentati sul palco entrambi con la mascherina, e rivolto a un gruppo di giornalisti, tenuti a distanza.

"Questa è una lotta per l'anima degli Stati Uniti e sono orgoglioso che Kamala sia al mio fianco nella battaglia", ha esordito Biden, facendo notare che Harris è la prima donna di colore e di discendenza indiana a essere entrata in un ticket presidenziale di un importante partito statunitense. Harris ha avvertito che il Paese soffre di "una crisi di leadership" e si è detta "pronta per iniziare a lavorare" nella nuova amministrazione a partire dal gennaio 2021, quando il vincitore delle elezioni generali del 3 novembre assumerà il suo nuovo mandato.

"Non ho dubbi di aver scelto la persona giusta", ha aggiunto Biden, confidando sul fatto che, con la nomina della senatrice californiana, "le ragazze nere e di colore, spesso ignorate o sottovalutate, forse oggi, saranno guardate in un modo diverso: come 'materiale' per vice presidente e presidente". "Uno dei motivi per cui ho scelto Kamala -ha aggiunto - è perché entrambi crediamo che l'America possa essere definita in una parola: possibilità".

Harris ha ribadito più volte nel suo discorso che gli Stati Uniti hanno un problema di leadership e, allo stesso tempo, ha tracciato parallelismi tra l'amministrazione Trump e quella dell'ex presidente Barack Obama (che dovette gestire un'altra crisi sanitaria, "quella di Ebola, quando morirono solo due americani"). "L'America invoca una leadership. E invece abbiamo un presidente che si preoccupa più di se stesso che delle persone che lo hanno eletto. Un presidente che rende ogni sfida che affrontiamo ancora più difficile da risolvere". Di qui, l'avvertimento:"Tutto ciò a cui teniamo, la nostra economia, la nostra salute, i nostri figli, il tipo di Paese in cui viviamo, tutto è in gioco".

Harris ha criticato la gestione di Trump delle ricadute economiche causate dalla crisi: "Ci  stiamo riprendendo dalla peggiore crisi sanitaria dell'ultimo secolo. Ma la cattiva gestione della pandemia da parte del presidente ci ha fatto precipitare nella peggiore crisi economica dalla Grande Depressione". E ha ricordato che Trump "ha ereditato da Barack Obama e Joe Biden l'espansione economica più lunga della storia " e "l'ha azzerata". "Proprio per il fallimento della leadership di Trump, la nostra economia ha subito una delle peggiori batoste tra le nazioni industrializzate con un tasso di disoccupazione ad oggi che è triplicato". Quanto al virus, "ha colpito quasi tutti i Paesi, ma c'è una ragione per cui ha colpito gli Stati Uniti peggio di ogni altra nazione avanzata. È a causa dell'incapacità di Trump di prenderlo sul serio, dall'inizio".   

Se i Democratici arriveranno alla Casa Bianca, proporranno piani per affrontare il cambiamento climatico, per mantenere i programmi di assicurazione sanitaria a prezzi accessibili approvati da Obama, così come piani per "sradicare il razzismo sistemico", che ha portato a proteste in tutto il Paese dal maggio scorso. Intanto Biden ha rilevato che, nelle ultime 24 ore, c'è stato un numero record di donazioni alla sua campagna, frutto evidente dell'arrivo di Kamala nel ticket. E che sia la candidata giusta, ha aggiunto, lo dimostra "la forte reazione" di Trump, che però "ha un problema con le donne forti".   Dal canto suo, il presidente Usa, che ha parlato giusto qualche minuto più tardi, nel consueto briefing dalla Casa Bianca, ha detto di non aver seguito in tv la prima uscita pubblica del ticket democratico; ma ha definito "bizzarra" la scelta di Biden,  perché "lei ha detto cose così brutte, cose orribili su di lui. Lo ha preso in giro apertamente", ha aggiunto con chiaro riferimento, alla corsa per le nomination Democratica. Kamala Harris "parlava molto peggio di Biden di quanto io abbia mai fatto".   

Adesso comunque la 'corsa' è davvero cominciata. Biden accetterà formalmente la nomination Democratica alla convention del partito della prossima settimana, un evento che sarà in gran parte virtuale a causa della pandemia. Trump annuncerà, probabilmente già la prossima settimana, da dove farà il discorso in cui accetterà il mandato dalla convention repubblicana(se da Gettysburg, in Pennsylvania, luogo simbolo della guerra di secessione americana, o dalla Casa Bianca, gesto mai fatto prima da un presidente in carica). Seguirà una campagna di 11 settimane, 80 giorni di fuoco, inframmezzati dai tre dibattiti televisivi tra Trump e Biden (a Cleveland, in Ohio, il 29 settembre; a Miami, in Florida, il 15 ottobre; e a Nashville, nel Tennessee, il 22 ottobre). Poi sarà la volta di Harris, in duello con il vicepresidente Mike Pence, a Salt Lake City, in Utah, il 7 ottobre. Infine, il 3 novembre, gli elettori Ua esprimeranno finalmente il verdetto.

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