Furto al Louvre, il precedente della Gioconda che coinvolse un italiano e l'altro capolavoro mai più ritrovato - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:31

Furto al Louvre, il precedente della Gioconda che coinvolse un italiano e l'altro capolavoro mai più ritrovato

L'imbianchino con i baffi neri finti che è passato alla storia rendendo la Monna Lisa un'opera di fama planetaria

di Marco Santoni

La storia incredibile dell'uomo italiano che rubò la Gioconda al Louvre. Il precedente del 1911

Dopo la clamorosa rapina, il museo del Louvre è rimasto chiuso per tutta la giornata, ieri, "per preservare le tracce dei banditi e qualsiasi indizio utile per l’inchiesta". Ma per circa tre quarti d’ora, dalle 9 alle 9.45, i visitatori hanno fatto in tempo a entrare e alcuni hanno pure visto i banditi in azione mentre portavano via, quasi come nulla fosse, i gioielli della Corona di Francia, in tutto nove preziosi dal valore inestimabile. Ma non è stato il primo furto passato alla storia al Louvre, ci sono altri due precedenti e uno ha del clamoroso. La Gioconda - riporta Il Corriere della Sera - non aveva la fama planetaria che ha oggi quando, nel 1911, l’imbianchino e decoratore Vincenzo Peruggia la trafugò indisturbato.

L’uomo, 30 anni, minuto, con grandi baffi neri, la sera del 20 agosto si era nascosto nel ripostiglio del Louvre e vi aveva trascorso la notte. L’indomani alle 7.20 tolse il capolavoro di Leonardo dalla cornice, lo nascose sotto il cappotto ed uscì indisturbato dal palazzo. Per due anni non se ne seppe più nulla fino a quando nel dicembre del 1913 il collezionista d’arte fiorentino Alfredo Geri decise di organizzare una mostra nella sua galleria chiedendo ai privati, tramite un annuncio sui giornali, di prestargli alcune opere. E tra queste spuntò anche la Gioconda. Il giorno dopo scattò l’arresto.

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Peruggia fu processato nel giugno del 1914 a Firenze, gli furono riconosciute le attenuanti per infermità mentale che gli valsero un anno e 15 giorni di prigione, poi ridotti a sette mesi. L'opera tornò poi al Louvre nel gennaio 1914. Dopo il furto della Gioconda non ci furono più altri episodi simili degni di nota. Se non quello del 1998 quando sparì misteriosamente da Louvre un quadro dell’artista del XIX secolo Camille Corot Le Chemin de Sèvres. Non fu mai ritrovato.

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